di Michele Ciccarelli
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G. LUBRINO, GIOVANI, FEDE E IDENTITÀ: UN PERCORSO DI CRESCITA CON BENEDETTO XVI, LA VALLE DEL TEMPO, NAPOLI 2025
Il testo di Giuseppe Lubrino, dal titolo “Giovani, Fede e Identità”, si staglia nel vasto panorama bibliografico che in questi anni ha cercato di coinvolgere i giovani in un cammino di crescita cristiana.
L’A. propone come guida sicura e illuminante l’insegnamento di papa Benedetto XVI, considerando specialmente i suoi messaggi scritti per le Giornate Mondiali della Gioventù.
In particolare, viene sottolineata l’importanza per i giovani del nostro tempo di lasciarsi interpellare da Dio, al fine di intraprendere un cammino di maturazione umana e spirituale alla scoperta della felicità.
Innanzitutto la Bibbia, soprattutto leggendola con il metodo della Lectio divina, si presenta come uno strumento privilegiato che può orientare, aiutare nelle decisioni (decision making) e nelle soluzioni dei problemi (problem solving).
I giovani sono così invitati a prendere in mano la propria vita, a fuggire tendenze disumanizzanti e relazioni tossiche, sperimentando la vera libertà del Vangelo e riacquistando piena fiducia nel poter vivere un amore autentico, liberante e costruttivo.
Se i giovani, infatti, sono attualmente scoraggiati e non credono più alla possibilità di un amore vero è perché essi spesso intraprendono percorsi in cui l’amore che vivono è solo ripiegamento su sé stessi e camuffamento della loro intima verità.
Inoltre, di fronte alle ideologie contemporanee ammalianti e ingannevoli, l’A. sembra suggerire che il giovane contemporaneo debba lasciarsi trasportare piuttosto dal soffio potente dello Spirito di Dio, il quale anima da sempre la Chiesa e può aiutare il credente a diventare un testimone gioioso della fede in Cristo e della speranza che resta come àncora salda in mezzo a un mondo che si presenta liquido, instabile o perfino pericolosamente paludoso.
Infine, resistere alle seduzioni materialistiche, per riscoprire la promessa cristiana della vita eterna che il battezzato già porta in sé, è indispensabile perché il giovane prenda sul serio l’invito di Gesù a “fare discepole tutte le genti” e incarni l’ideale missionario degli Apostoli, magari utilizzando gli strumenti tecnologici più avanzati e servendosi della preziosa e inesauribile risorsa dell’arte.
In conclusione, il lavoro di Lubrino può risultare utile ad una riflessione seria in ambito culturale-catechetico che contempli un nuovo approccio critico verso le sfide della contemporaneità da parte della comunità cristiana in costante dialogo con una società complessa e, per molti aspetti, inquieta.