15 Giugno 2025

Mons. Mansi: “Disperde le ceneri è paganesimo”

di Bruno Volpe

INTERVISTA A MONSIGNOR LUGI MANSI (VESCOVO DI ANDRIA)

Questa domenica primo di giugno, la Chiesa cattolica celebra la solennità dell’Ascensione del Signore. Ma che cosa questa tappa vuole dire a livello teologico? Ce lo spiega in questa intervista Monsignor Lugi Mansi, vescovo ordinario di Andria.

Eccellenza Mansi, in che cosa consiste l’Ascensione?

“Non è un concetto semplice da spiegare, perché riguarda le verità ultime e una dimensione di vita diversa da quella che ordinariamente viviamo. L’ Ascensione ricorda il momento in cui Cristo, 40 giorni dopo la Pasqua, il 40 nella Bibbia è numero altamente simbolico che indica la totalità, torna da dove era venuto, al Padre”.

Però dopo la morte, egli è risorto e i Vangeli ci narrano varie apparizioni ai discepoli ed apostoli.

“Gesù fa quelle apparizioni ad uno scopo che possiamo definire sia didattico, che di incoraggiamento visto che i discepoli non avevano del tutto compreso la risurrezione e soprattutto non ne erano certi. Gesù ha voluto mostrare che era vivo, che era risorto dai morti e non un fantasma tanto che mangia del pesce arrostito con loro. Ma vi è anche un secondo aspetto che merita di essere considerato”.

Quale?

“La glorificazione del corpo, Gesù risorge in corpo ed anima ed è lo stesso che capiterà a noi. A Lui e alla Madonna è accaduto subito, noi dovremo aspettare, ma tutti risorgiamo, chi per la vita eterna, chi per la dannazione eterna”.

La cremazione è compatibile con questo?

“Diciamo che rende maggiormente complicato comprendere la verità di fede. Tuttavia è ammessa e a conti fatti se è vero che con la cremazione il corpo diventa subito polvere, lo stesso con molti anni di più accade sotto la terra col disfacimento. Semmai il problema è quella deriva, vietata dal diritto canonico, di tenere le ceneri in casa che appunto è proibito o peggio ancora chi le disperde abbandonandosi ad atti di paganesimo”.

In Italia ha cominciato a circolare, ma già aveva fatto capolino, un tal “profeta” David Owuor il quale sostiene di parlare con Dio, anzi di esserne profeta, di guarire gli ammalati e afferma che inondazioni e pandemia sono castighi di Dio. e dice che si trasfigura.

“Di ciarlatani in alcuni casi, se ne vedono tanti e non dobbiamo meravigliarci. Sta alla nostra maturità e allo spessore della nostra fede il compito di non correre a sentire questi soggetti, affabulatori e spesso interessati anche economicamente, e che potenzialmente hanno la logica e la struttura di sette con tutti i problemi che ne derivano. Il cattolico sa che già tutto è scritto e non abbiamo bisogno di predicatori e profeti, abbiamo la rivelazione, cioè la Parola che unita ai sacramenti ci sorreggono. In quanto all’ autodichiararsi profeta è una assurdità, tra l’altro ogni battezzato, proprio col Battesimo, diventa profeta, non nel senso che predice il futuro, ma che si rende missionario, divulgatore della vera Parola e il cattolico serio la medita e la applica in comunione con la Chiesa, Madre e Maestra”.

Chi, battezzato, segue questi profeti che sanzione canonica rischia?

“Il profeta o chi si dice tale, se battezzato, è sottoposto a decreto del vescovo di scomunica se il vescovo lo viene a sapere, ma anche il battezzato che scientemente, cioè sapendo il rischio, assiste o condivide certi messaggi si mette automaticamente fuori della comunione e dunque non può ricevere il sacramento. Se il prete celebrante lo sa, con delicatezza lo avvisi prima di distribuirla o la neghi, con carità, spiegandone dopo.

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