15 Giugno 2025

Il richiamo delle ere della storia

di Alvise Parolini

I FENOMENOLOGHEMI, INPUT BASALI PER GIRARE NEL FLUSSO EONICO CON L’ARACOELI

Proviamo ad immaginare un codice informatico non più binario, ma composto di dodici o ventiquattro possibili input: il linguaggio che ne verrebbe fuori sarebbe più denso ma anche più breve.

Dal momento che “input” e “non-input” sono due comandi elettronici, è inutile, per quanto riguarda l’informatica, soffermarsi troppo sui grandi dilemmi metafisici, perché la nostra dimensione è immersa nel divenire. Dunque, pensare anche per noi umani ad un proliferazione di input – tanti quanti almeno i nostri atti di pensiero cosciente – significa pensarci come veramente incarnati e dunque soggetti anche a stimolazioni elettromagnetiche.

Abbiamo deciso di chiamare gli input coscienziali “fenomenologhemi”. Rosminianamente, essi non sono ancora atti di intellezione, ma sono i “sentiti” che la costituiscono basalmente, prima che intervengano le operazioni eidetico-sentimentali coordinate da volontà e intelletto. Ci giungono dalla “memoria”, dall’ambito sensibile (non sentimentale, che è già frutto di un processo di intellezione).

I fenomenologhemi sono input ai quali concorre tutto il corpo: non a caso, anche nel linguaggio comune, si parla spesso di ripensamento (cervello), ricordo (cuore) o rimembranza (membra). Ad essere precisi, la loro classificazione può seguire per esempio dodici input standard, come i dodici segni o i dodici eoni/ere zodiacali o, meglio ancora – come nella versione ribattezzata del gesuita Julius Schiller (1627) – i dodici apostoli, in modo tale che se volessimo combinare tutte le caratterizzazioni possibili dovremmo elevare dodici al quadrato e poi moltiplicare per tre a causa dell’asse medio-fondo cielo che può essere stretto verso l’ascendente o verso il discendente o pressappoco equidistante. Il risultato è 432, come la frequenza sonora del “la” prima che fosse standardizzata a 440 Hz.

Utilizzando una griglia così, potremmo pensare la nostra vita suddivisa in “attimi” ed in ogni attimo vedere quale fenomenologhema è presente, dall’1 al 432 (in questo caso). Ovviamente, se si contassero le cuspidi tra un segno e l’altro partiremmo da 24 fenomenologhemi per arrivare anche a 1728 combinazioni. Ognuna di questi input-frequenze porta sfumature diverse di percezione del reale. Rendersi conto di queste dinamiche in atto, può veramente permetterci di strutturarle ed ordinarle a poco a poco dentro di noi, affinché sia possibile apprendere come sintonizzarsi e permanere il giusto tempo in ciò che esperiamo.
Applicando le potenze della nostra anima, riusciremo a penetrare i fenomenologhemi e giungere al flusso eonico, al richiamo delle ere della storia. Ed insieme ad esse, a quello dell’Aracoeli, la Madre e Regina della Divina Volontà, Colei che ci accompagna nel Sacro Rito dei Giri nei Fiat del Figlio Suo.

 

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