di Bruno Volpe
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INTERVISTA A DON COSIMO SCHENA
“Chi insulta sul web e fa body shaming ha problemi seri ed è un infelice dentro”: lo dice in questa intervista don Cosimo Schena, sacerdote – molto noto nei social – della diocesi di Brindisi Ostuni. Che cosa è accaduto? Qualche bello spirito o leone da tastiera ha pensato bene (male, ovviamente) di deridere via web l’assessore barese Carla Palone, “rea” a suo dire, di aver messo qualche chilo di troppo (falso) e dunque bisognosa di dieta.
Don Cosimo, sui social ci si dice di tutto…
“Non è una novità, se dovessi prendere sul serio quello che scrivono o dicono a me dovrei stare tutto il giorno in Questura. È il tempo dei social e questi sono i risultati. Naturalmente episodi rozzi e volgari come questo vanno censurati senza se e senza ma, ci mancherebbe”.
Da che cosa dipende?
“Dal fatto che la generazione social pensa, sbagliando, di aver il diritto di commentare tutto e nel modo che gli pare, persino quello di deridere e offendere. Dimenticano che questa non è libertà, ma insulto e denigrazione che ferisce e le persone più sensibili a volte subiscono danni incalcolabili. Si può colpire maggiormente con le cattive parole che con le vie di fatto”.
Una giungla mediatica…
“Esattamente, nella quale ogni giorno si svegliano persone o nullafacenti che si aggirano senza tregua e senza limiti. Il problema è che questi soggetti cercano visibilità gratuita e si congratulano se le loro assurdità vengono a loro volta commentate e condivise. Un circolo vizioso e perverso”.
Che cosa consiglia?
“Il mio suggerimento, salvo che non si scrivano cose pensantissime e si arrivi alle minacce o a reati, è lasciar perdere, far decantare. Replicare o inseguire questi soggetti a volte è peggio, si mette fango nel ventilatore e si amplifica la stupidata. Proprio quello che cercano, gloria a buon mercato”.
Ma colpire sull’ aspetto fisico è una cosa assolutamente cattiva…
“Certamente sì, si chiama body shaming, magari chi lo fa neanche se ne rende conto e se ne è cosciente, allora si tratta di una mente malata. Alla vittima dico: si faccia una bella risata di questo episodio e se lo getti alle spalle”.
Che tipo di soggetto è quello che insulta o deride sul web?
“Il leone da tastiera, pronto a umiliare e ferire, spesso nella vita privata è un poveretto, una persona che ha seri problemi di equilibrio interiore e anche con se stesso, un infelice che bisognerebbe educare o rieducare. In molti casi un Tizio che non ha da fare durante il giorno e impiega il tempo in questo modo”.
Deridere per l’esteriorità, magari se hai chili di troppo e sei obeso, fa parte del nostro mondo basato sull’apparire e non sull’essere…
“Sicuramente. Oggi rincorriamo il mito della perfezione fisica, della efficienza a tutti i costi e si fanno persino interventi di chirurgia estetica non necessari e in alcune occasioni persino dannosi. È una perfezione non cristiana ricordando che noi, in ottica di credenti, dobbiamo essere perfetti nel senso di santità, come dice Gesù”.
Don Cosimo, che fare con questi leoni da tastiera?
“La cosa più saggia è evitarli, ignorali e far finta di nulla. Del resto quando ci si mette sui social, gli effetti collaterali possono verificarsi e occorre tenerli in conto. A mio avviso avrebbero colpito, sia nel caso di qualche chiletto in più, che di eccessiva magrezza”.