15 Giugno 2025

Un trionfo silenzioso della democrazia sostanziale

di Angelica La Rosa 

LA BENEDIZIONE DEL MANCATO RAGGIUNGIMENTO DEL QUORUM AL REFERENDUM SULLA CITTADINANZA

In una stagione politica che sembrava predisposta all’approvazione del referendum per dimezzare i tempi di residenza necessari alla cittadinanza da 10 a 5 anni, il mancato raggiungimento del quorum rappresenta invece un esito sorprendentemente positivo per la democrazia italiana.

Il quorum richiesto al 50 % + 1 non è stato raggiunto: hanno votato meno del 31 % degli aventi diritto. Questo risultato dimostra che la maggioranza silenziosa degli italiani preferisce riflettere con calma su riforme così delicate, senza farsi trascinare da campagne emotive.

Le forze moderate e chi cerca soluzioni equilibrate ringrazia: l’evento ha messo in luce come la società civile non si lasci strumentalizzare dagli schieramenti radicali, ma sappia esercitare il proprio equilibrio.

L’assenza di quorum spinge a riflettere sul merito delle proposte e sull’efficacia della comunicazione diretta ai cittadini. Non basta raccogliere firme: serve cultura civile, consapevolezza e chiarezza.

Chi abbassa la guardia rischia di autoescludersi. In questo caso, il mancato quorum è sintomo di un popolo che non dà nulla per scontato – e che non concede riforme né abrogazioni con leggerezza.

Il fatto che solo una minoranza abbia partecipato alle urne è un segnale di maturità: la cittadinanza non è un bene da distribuire per decreto o per entusiasmo emotivo, ma un diritto da conferire con ponderazione e responsabilità.

Il mancato raggiungimento del quorum al referendum rappresenta qualcosa di più di un semplice esito formale: è un messaggio di saggezza civica, di scelta del ritmo giusto e della ponderazione. Gli italiani hanno dimostrato di non voler riformare tutto a ogni tornata, ma di volere puntare su qualità delle riforme e inclusione informata.

È la dimostrazione che, quando la democrazia è esercitata con coscienza, gli strumenti stessi – come il referendum – acquistano valore, non perché “fanno sentire la voce” del popolo, ma perché la voce autentica del popolo merita chiarezza, consapevolezza e rispetto.

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