di Francesco Bellanti
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lL CONFLITTO ISRAELE-IRAN, ALCUNE CONSIDERAZIONI
L’attacco di Israele all’Iran, dai sostenitori della politica guerrafondaia di Netanyahu, è considerato un atto necessario contro le centrali nucleari iraniane per evitare che l’Iran costruisca le bombe atomiche da utilizzare per distruggere lo Stato d’Israele.
Sappiamo bene che il regime degli Ayatollah vuole cancellare Israele, e per far questo arma milizie dappertutto in Medio Oriente, ma non è questa la via per raggiungere un accordo nell’area che assicuri pace e stabilità a tutti i Paesi del Medio Oriente.
Se accettiamo quest’attacco come legittimo, dobbiamo allora giustificare Hitler, perché al Processo di Norimberga i gerarchi nazisti, per mezzo della loro difesa, affermarono che la guerra contro la Polonia e l’URSS era stata scatenata come attacco preventivo, perché di lì a poco Stalin avrebbe attaccato la Germania per impadronirsi dell’Europa. Ovviamente, questa impostazione difensiva non ebbe il successo sperato e i gerarchi nazisti furono quasi tutti impiccati.
Dice Lucio Caracciolo, uno dei più grandi esperti di politica internazionale, che nel mondo ci sono almeno cento Paesi che stanno lavorando per l’arricchimento dell’uranio per costruirsi un arsenale nucleare. Se i Paesi vicini dovessero agire come ha fatto Israele, la Terza guerra mondiale durerebbe appena qualche giorno e la vita sul pianeta Terra sparirebbe in un attimo.
Ogni difesa del proprio spazio vitale, da parte dei Paesi che si sentono insicuri, deve tener conto degli accordi e degli equilibri internazionali. Israele ormai, a circa ottanta anni dalla sua fondazione, ha diritto di esistere, anche se è nato male, in modo artificiale, con referendum truccati e una risoluzione dell’ONU che non ha tenuto conto del voto contrario di decine di Stati.
Autorevoli studiosi di diritto internazionale, e tra questi il professor Daniele Trabucco collaboratore di questo giornale, hanno affermato che l’attacco contro Teheran da parte di Israele è “una violazione manifesta, grave e reiterata dei principi supremi dell’ordinamento giuridico internazionale, così come essi risultano positivamente codificati nella Carta delle Nazioni Unite del 1945 e riconosciuti in via consuetudinaria dalla comunità internazionale degli Stati”, e che esso ”rappresenta una sfida frontale al divieto assoluto dell’uso della forza armata nelle relazioni internazionali, al principio di sovranità degli Stati e al diritto dei popoli alla pace e alla sicurezza collettiva”.
Se si dovesse legittimare quest’attacco, si dovrebbero legittimare tutte le guerre di aggressione della storia, così, per restare nel secolo scorso, le aggressioni dell’Impero Austroungarico contro la Serbia, l’aggressione nazista alla Repubblica Ceca, alla Polonia, all’URSS, quella dell’Italia alla Francia, alla Grecia, alla Jugoslavia, alla Gran Bretagna, perfino agli USA e all’URSS, e ci fermiamo qui per carità di patria, perché l’Italia ha dichiarato guerra vergognosamente anche ai propri alleati, la Germania e il Giappone.
Nel caso in oggetto, non c’è stato nessun attacco iraniano contro Israele, né – sostengono ancora gli esperti a cui abbiamo fatto riferimento – ci sono state minacce così concrete da parte dell’Iran da rendere necessaria una così violenta reazione armata. Quello di Israele non è un’azione difensiva, ma “un attacco preventivo privo di qualsiasi fondamento giuridico, espressivo di una logica unilaterale e imperialistica”, una violazione della sovranità territoriale dell’Iran e dei Trattati di non proliferazione nucleare.
Questo attacco del criminale Netanyahu appare, inoltre, come uno sporco espediente per distogliere l’opinione pubblica mondiale dal genocidio che si sta attuando a Gaza, e dalla deportazione del popolo palestinese. Netanyahu si sente forte e sa che senza uno stato permanente di guerra il suo governo cadrebbe, perché gli Stati Uniti gli hanno consegnato la leadership militare e il controllo armato del Medio Oriente.
Fino a prova contraria, è chiaro che l’unico Paese dell’area ad avere la bomba atomica è Israele, e a peggiorare la situazione è anche l’atteggiamento della Russia, che si sta defilando da questa guerra, perché Mosca ha bisogno di Trump per vincere la guerra con l’umiliazione dell’Ucraina e per sminuire politicamente e contenere l’Europa. Dunque Teheran è sola, e anche la Cina è lontana, in senso geografico e politico, perché guarda a Taiwan dopo aver normalizzato i rapporti con Trump, che non appare, comunque, sempre coerente nei suoi movimenti.
In questo scenario, dovrebbe avere un ruolo più attivo e autonomo l’Europa, ma un’Europa che non riesce nemmeno a trovare un’intesa sulla sua difesa comune e sulla pace in Ucraina, ha ben poco da dire, solo le solite frasi di circostanza sulla pace e sul rispetto dei diritti umani. Quelli che non rispetta in questi anni Israele.
Perché in questo momento la verità a noi sembra questa. Israele, dopo quasi due anni di guerra, ha distrutto Gaza, non ha sconfitto Hamas né liberato tutti gli ostaggi, ha invaso il Libano e parte della Siria, ha bombardato lo Yemen, l’Iraq, ora Iran. Israele sta conducendo una guerra coloniale, cercando di sostituire i palestinesi con coloni ebrei, vuole far cambiare regime all’Iran e trasformare tutto il Medio Oriente in un protettorato. Anche se un Paese con 90 milioni di abitanti e una superficie di un milione e 600 mila chilometri quadrati, il più grande Stato del Medio Oriente, con una storia di tremila anni, sarà un boccone enorme pure per Israele.
Ma il crimine più efferato di Netanyahu è che sta facendo passare il suo popolo dalla parte sbagliata della storia. Da vittima a carnefice. Di Hitler si disse che fu capace di fare amare altri criminali peggiori di lui, come Stalin, la stessa cosa si può dire di Netanyahu, che sta facendo passare per buono un regime repressivo e corrotto come l’Iran degli Ayatollah.
L’accostamento all’esempio nazista e’ assolutamente improprio. Gli Stati Uniti hanno avvertito ripetutamente il Regime islamista in Iran che l’armamento nucleare non sarebbe stato permesso, e questo per ovvie e buone ragioni. Il Regime avendo deciso di ignorare le avvertenze, si ritrova ora in guerra. Quanto al preteso “genocidio” in Gaza, rinvio ad articolo che ne dimostra la fitticita’:
https://www.frontpagemag.com/israel-is-committing-genocide-in-gaza/?utm_source=FrontPage+Magazine&utm_campaign=dfb653a1e7-EMAIL_CAMPAIGN_2025_06_10_05_28&utm_medium=email&utm_term=0_57e32c1dad-dfb653a1e7-157521766&mc_cid=dfb653a1e7&mc_eid=33d16d8ada