Salvatore Quasimodo (1901 – 1968) scrisse questa bellissima poesia “Uomo del mio Tempo” che chiude la raccolta di liriche “Giorno dopo Giorno del 1946”, terminata la Seconda Guerra mondiale.
Qui di seguito il testo:
“Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio, senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,come sempre, come uccisero i padri, come uccisero gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
quando il fratello disse all’altro fratello:
«Andiamo ai campi». E quell’eco fredda, tenace, è giunta fino a te, dentro la tua giornata. Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue. Salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore”.
E’ una poesia meravigliosa che fa riflettere e vale più di ogni altra considerazione.
E’ a mio avviso un richiamo all’Uomo; nonostante la storia e le molteplici guerre che l’hanno contraddistinta, l’uomo non ha imparato e continua senza timore alcuno a fare la guerra da una parte all’altra del mondo, e tanti ragazzi, ragazze, uomini, donne e bambini sono uccisi spesso nel quasi totale silenzio del mondo. E’ forte l’eco nella poesia di ciò che è stata la Seconda Guerra Mondiale e le atrocità che con la stessa sono state compiute, ma è una poesia che ha una sua fortissima attualità in quanto l’Uomo anche oggi continua pervicacemente nei suoi reiterati errori. Attenzione perché la Storia con i suoi fatti è lì che ci insegna ciò che è stato ma che,in forme diverse, ritorna sempre se l’Uomo continua nei suoi errori.
La seconda parte della Poesia è un richiamo ed un invito ai giovani, ai figli che devono dimenticare ciò che è stato, ciò che i loro padri hanno fatto e devono creare un futuro di pace, serenità e tranquillità.
La poesia è, a mio modo di vedere, un richiamo alla Pace che oggi deve essere perseguita dall’Uomo che spesso non ricorda ciò che è accaduto nella storia. La pace va ricercata e perseguita da tutti noi, soprattutto Cristiani, perché le guerre non sono lontane dalla nostra terra, ma sono lì vicino a noi e gli uomini ed i ragazzi che le combattono potremmo essere noi ed i nostri figli.
Ho voluto riportare la bellissima Poesia di Salvatore Quasimodo non solo perché e’ stata oggetto di un tema meraviglioso dato alle nostre classi di Terza media, ma perché questa società moderna che spesso sembra vivere nell’apparenza e nell’astrattezza capisca ed impari ciò che è stata la Storia e ciò che non deve più essere e tornare.
Forza ragazze e ragazzi di oggi: noi vogliamo la pace e non la guerra. “Non abbiate paura!” diceva il Santo Papa Giovanni Paolo II.
*Avvocato