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INCONTRO A PERUGIA
“Leggere Dostoevskij in estate: un atto rivoluzionario” è il tema dell’incontro che si svolgerà a Perugia, nella splendida cornice del Parco Sant’Anna (via dei Filosofi) il prossimo mercoledì 25 giugno alle 17. Nell’occasione verrà presentato il libro: “Perché leggere Dostoevskij” di Antonio Schlatter Navarro (Graphe.it Edizioni) a cura di Natale Fioretto, che interverrà all’evento, organizzato in collaborazione con le Biblioteche Comunali di Perugia, nell’ambito del progetto “Leggere nella natura”.
La questione al centro della giornata è: ma perché dovremmo leggere Dostoevskij, ancora oggi? Se siamo buoni conoscitori della letteratura russa, forse crediamo di saperlo, ma siamo davvero in grado di fornire una risposta che vada al di là dell’indicazione dell’autore come “un grande” e della sua opera come “un classico”?
La prospettiva del saggio, almeno in parte, presenta una lettura dal punto di vista Cristiano: infatti, la relazione con il Divino è senza dubbio centrale nella poetica di Doestoevskij, così come l’esistenza del male e la lotta esistenziale dell’essere umano, sospeso tra l’anelito a Dio, Sommo Bene, e le terribili suggestioni del male. Ciò che rende avvincente quella che Schlatter Navarro chiama “indagine” è, in particolare, il carattere misterioso che permea la riflessione del grande scrittore russo: per lui, infatti: «i rapporti fra Dio e l’uomo, il peccato e il male, la coscienza e la libertà non sono problemi, ma misteri».
L’Autore di vari capolavori immortali, come ad esempio “Delitto e castigo” e “I fratelli Karamazov”, mette soprattutto alla prova la nostra capacità di percepire il tempo a un ritmo commisurato all’umano: al di là della frenesia scatenata della nostra epoca, dove a malapena l’uomo post-moderno riesce a riflettere veramente sulle questioni fondamentali della vita.
Le opere monumentali di Dostoevskij non sono assolutamente da leggere con “leggerezza” o distrazione: immergersi in queste pagine traboccanti spiritualità e mistero è un’esperienza che cambia il nostro rapporto con il tempo, con noi stessi e con la realtà. Ecco perché, oggi come oggi, al di là del “dominio” pressoché incontrastato di internet, prendersi il tempo di leggere i Classici è un autentico atto di “ribellione” spiritual-intellettuale: e quale periodo dell’anno è più indicato dell’estate, quando il tempo a nostra disposizione finalmente sembra dilatarsi, per lasciare spazio alla san riflessione e alla contemplazione?