di Bruno Volpe
–
INTERVISTA A MONSIGNOR FILIPPO SANTORO, ARCIVESCOVO EMERITO DI TARANTO
“Il Battista martire per la Verità, non è un moralista”: Monsignor Filippo Santoro, arcivescovo metropolita emerito di Taranto, in questa intervista parla di San Giovanni Battista del quale la Chiesa fa memoria oggi. Il solo santo del calendario, assieme alla Madonna, del quale si celebrano sia nascita che morte, a dimostrazione della sua importanza.
Eccellenza Santoro, del Battista colpiscono tre parole rivolte ad Erode: “Non ti è lecito”. Non è semplice ribellarsi ai potenti e dire di no…
“Questo è un aspetto, ma non il principale. Il Battista dice questo ad Erode non per moralismo, lui non è tale. Lo fa solo ed esclusivamente per rispetto della Verità, che poi è Gesù”.
In che senso?
“Erode versava in situazione di grave peccato: in sintesi, commetteva adulterio ed anche molto antipatico. Il Battista dopo un ballo sensuale della sua concubina, ha la forza e il coraggio di dire ad Erode: questa condotta non ti è lecita, e ne patisce le conseguenze”.
Dice di no…
“Sì, ma non per moralismo, quanto per spirito di Verità, egli ricordava apertamente al Battista, nonostante fosse un re, che l’adulterio è un peccato grave, che il matrimonio è sacro e nessuno può avere delle relazioni improprie salvo violare la Verità”.
La legge…
“Non esattamente. Il Battista va oltre la stretta legalità intesa secondo gli ebrei del tempo e l’Antico Testamento. Egli rende testimonianza alla Verità, a Gesù, in poche parole e lo fa fedelmente con coraggio e lealtà. Verrà decapitato, vorranno la sua testa come trofeo. Ma il Battista non sa fare calcoli, testimonia il vero”.
Chi è il Battista?
“Il cugino di Gesù, come possiamo leggere nel Nuovo Testamento. Ma è anche l’ultimo dei profeti e lo vediamo nell’ Antico Testamento. Isaia ci ricorda che egli è venuto per preaparare la strada al Signore, e lo farà sapendo anche mettersi da parte quando dice che egli deve diminuire e il Figlio di Dio crescere. Una grande umiltà”.
Uomo sobrio…
“Il Vangelo dice che egli si nutriva di cavallette e miele selvatico, vestiva con peli di cammello e viveva nella più totale ripulsa delle mondanità. Ora non pretendo che si arrivi a tanto, ma sicuramente nel tempo in cui predominano il consumismo e la logica del superfluo, il Battista ci insegna e ci invita alla essenzialità nelle scelte e nei costumi”.
Di lui si fa ricordo sia della nascita che della morte…
“Lo stesso accade solo con Maria e questa è la prova di quanto il Battista sia fondamentale nella Rivelazione. Sicuramente è un santo essenziale che ci ricorda che bisogna essere seguaci della Verità, sempre e in ogni occasione. Si è Veri se si è liberi, cioè non schiavi delle passioni e del peccato. La libertà evangelica non è fare i propri comodi, ma comportarsi secondo la logica di Dio e non degli uomini”.