13 Luglio 2025

Il caso “The Chosen”

di Paolo Gulisano

THE CHOSEN NASCE IN AMBIENTE PROTESTANTE

La serie televisiva The Chosen , che racconta episodi tratti dai Vangeli, prevista in sette stagioni, scritta e diretta dall’evangelico americano Dallas Jenkins,  sta ricevendo in tutto il mondo un’accoglienza entusiasta da parte del pubblico. In Italia, dopo che la prima stagione è stata trasmessa su Netflix,  è stata rilanciata anche su TV2000. Le altre stagioni sono disponibili gratuitamente sull’app dedicata che dallo scorso anno  sta rendendo disponibile ogni domenica una nuova puntata della quarta stagione doppiata in italiano.

The Chosen è la prima serie tv che racconta la vita di Gesù attraverso gli occhi dei suoi seguaci. Un progetto che ha raggiunto milioni di spettatori in tutto il mondo con strumenti nuovi.

Non è certo la prima volta che il cinema si interessa di Gesù, anzi si può dire che fin dalle origini film sulle vicende narrate nel Vangelo ci sono sempre stati. Alcuni sono stati abbastanza fedeli al Vangelo, altri lontani o molto lontani dal racconto biblico.

Cosa dire della nuova serie televisiva The Chosen? Il dibattito fin dagli inizi è stato piuttosto vivace: chi ha messo in evidenza gli elementi positivi di forte impatto emotivo, ma anche chi ha ritenuto che determinate scelte fossero meno condivisibili, come la figura di Pietro – il capo della Chiesa- che non viene valorizzata, e questo aspetto può essere la conseguenza che The Chosen nasce in ambiente protestante, e quindi poco incline a riconoscere il primato petrino. Anche l’aver tolto il Magnificat dalla scena della visitazione di Maria ad Elisabetta fa perdere il tono solenne di tale incontro, ridotto ad un semplice ritrovo tra due donne in stato interessante, una anziana e una giovane.

Qualcuno critica il fatto che alcune scene siano totalmente inventate, però si può far notare che, almeno quando vengono riportate le parole del Vangelo, queste sono fedelmente riprodotte alla lettera.

The Chosen aggiunge episodi che non si trovano nel Vangelo, come fossero degli apocrifi.

Una analisi accurata ed esaustiva della serie, dei suoi retroscena, dei suoi protagonisti, del suo impatto sugli spettatori, ci viene offerta dal libro di Annunziata Antonazzo  Noi siamo The Chosen Il Vangelo in un’App. Editrice Ancora. Annunziata Antonazzo, siciliana di Messina,  è insegnante di lingua Inglese. Ha rivestito il ruolo di docente invitata presso l’Istituto Teologico San Tommaso di Messina, aggregato alla Facoltà dell’Università Pontificia Salesiana. E’ fondatrice e presidente dell’associazione culturale “Terremoti di Carta.”

L’indagine che la professoressa Antonazzo svolge in questo libro, la prima in ambito cattolico, si mette in ascolto di una coralità di storie e persone, che supera la connotazione di questo fenomeno mediatico, che evidfenzia quanto interesse ci sia ancora – pur in tempi di devastante secolarizzazione, per la figura di Cristo. Il libro mette in luce la spiritualità e la profondità che stanno all’origine del percorso e che guidano ogni scena e ogni scelta dei produttori e del regista. Tutti coloro che lavorano a questa avventura hanno la loro storia e anche quella del singolo operatore costituisce il tassello di un mosaico, della Narrazione più grande.

Perché il titolo “Noi siamo The Chosen”? Perché i seguaci di Gesù, duemila anni fa come oggi, sono coloro che si lasciano affascinare dal Figlio dell’Uomo, e lo seguono. Persone cambiate dall’incontro con lui, toccati dai suoi miracoli, ma anche limitati dall’incredulità, oppure stupiti e spiazzati dalle sue richieste, delusi e spezzati dal dolore, arrabbiati quando scoprono che essere suoi seguaci non li risparmia dall’umiliazione, non li mette al riparo dalla perdita. Anche noi, come loro, siamo stati scelti, e apparteniamo a lui.

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Cattivo segno se Netflix lo propone. La religione moderna dei sentimenti è la nemesi della religione cristiana classica.