16 Luglio 2025

L’Europa “vertical”

di Francesco Bellanti

PEDRO SÁNCHEZ DICE NO A TRUMP

Il socialista Pedro Sánchez Pérez-Castejón, presidente del Governo di Spagna, conferma di essere l’unico Hombre Vertical dei governanti d’Europa, l’unico che ha saputo dire no al bullo americano Trump e alla sua richiesta di alzare al 5 per cento del PIL le spese militari per la NATO, mentre tutti gli altri capi di governo dell’UE si sono, come sempre, accodati alla politica guerrafondaia degli USA, invece di creare una vera e propria Unione Europea con una politica comune e un esercito comune. Tanto per cambiare, il Ciuffone biondo minaccia El Caballero di rovinarlo coi dazi.

Il cosiddetto riarmo costerebbe a noi italiani circa 400 miliardi in dieci anni, soldi  che potrebbero invece essere impiegati per la sanità, la scuola e lo stato sociale. Il 70 per cento di questi soldi finiranno nelle casse americane, e noi perderemo anche il passo con la tecnologia. E dipenderemmo sempre dagli americani.

Il riarmo avrebbe un senso solo se l’Europa fosse veramente unita sul piano politico, e potesse giocare un ruolo autonomo nel panorama politico internazionale; si rischia, infatti, di continuare a essere sempre servi, schiacciati dall’enorme potere politico, economico e militare degli USA, della Russia e della Cina.

Che cosa sta facendo adesso l’Europa? Continua a mettersi in ginocchio davanti al peggior Presidente statunitense degli ultimi due secoli, Presidente che sta ricattando gli europei per mettersi d’accordo, invece, con Putin e Xi Jinping. E non s’avvede che la politica americana è fallimentare, il dollaro ha perso il 12 per cento da quando il Ciuffone è al potere e la politica dei dazi, impotente con la Cina, distruggerà l’economia europea, se non sosterremo il loro debito comprando le loro armi.

L’Europa, la nuova Europa, quella dei miei sogni, avrà un senso nella storia solo se sarà indipendente dalla Cina, dagli USA e dalla Russia. Se sarà in difesa dei popoli oppressi, contro i crimini del colonialismo occidentale che ancora persiste, che è responsabile di almeno cinquanta guerre dopo la Seconda guerra mondiale, che ha fatto nascere uno Stato, Israele, ormai diventato un Protettorato americano in Medio Oriente, uno Stato genocida che sta commettendo stragi e genocidi, e pulizia etnica, questo il senso di ciò che sta accadendo da anni in Medio Oriente.

E l’opposizione in Italia che fa? A parte i Gay Pride e i referendum inutili, niente. Solo discutere di campo largo e campo stretto, proteste forbite e retoriche in Parlamento, invece di dire in modo categorico e deciso no a Trump e a Putin, e a difendere veramente i diritti e i salari dei lavoratori, di impedire condoni e sanatorie e fare pagare realmente le tasse agli evasori fiscali.

Il riarmo ha un senso solo in un’Europa veramente unita. Per la propria sicurezza, indipendentemente dalle alleanze. Oggi, che cosa potrebbe significare? Mi vien da pensare, in questo momento, a Il Deserto dei Tartari di Dino Buzzati, al tenente Giovanni Dogo che trascorre la sua vita aspettando un nemico che non arriva. I Tartari, appunto.

Vivremo nell’ossessione del nemico che non arriva mai, nell’attesa sterile e vana dell’attacco nemico, una situazione kafkiana, un’attesa che ci allontanerà dalla realtà, guardando in un deserto che non rappresenterà nulla.

I Tartari. Cioè, i Russi. Putin. Chi scrive ha condannato sempre l’aggressione di Putin all’Ucraina, perché – pur avendo in grande misura ragione Putin – le controversie internazionali non si risolvono con gli attacchi e le aggressioni. Ma questo conflitto è un conflitto ancora regionale, diciamo un problema interno all’ex URSS. 

Chi scrive non è un oracolo, non ha certezze assolute, ha solo delle idee che vengono dalla storia. E la storia, anche se Hegel dice che non insegna niente ai più, ci suggerisce che la Russia non ha nessuna ragione di attaccare l’Europa, né politica, né militare, né economica.

La Russia è un Paese quasi deserto, e si scontrerebbe con un mondo più popoloso, più sviluppato e preparato dal punto di vista militare, soprattutto per le sue alleanze internazionali. Un attacco della Russia all’Europa non sarebbe consentito né dalla NATO, dunque dagli americani, né dall’Europa, né dalla Cina. Che è l’unica che si sta arricchendo senza fare guerre. Le bombe atomiche le hanno usate finora solo gli americani, e ad attaccare la Russia sono stati Napoleone e Hitler. Europei.

La nuova Europa non deve continuare a essere quella coloniale di una volta, quella guerrafondaia e coloniale di Gran Bretagna, Francia, quella aggressiva di Germania e Italia. Non deve consentire i genocidi di Gaza, la pulizia etnica di Israele, che è nato male nel 1948, con falsi referendum, con una divisione delle terre fra palestinesi ed ebrei iniqua, le terre più fertili e vicine al mare agli ebrei, il deserto ai palestinesi. Con una risoluzione dell’ONU dal voto risicato, la nascita di uno Stato artificiale che aveva avuto all’inizio il voto contrario. Israele è frutto del sionismo internazionale, un errore della storia, ma ormai sono passati ottanta anni dalla sua nascita, Israele ha diritto di esistere, ma deve consentire la nascita dello Stato Palestinese. Quello che il criminale ricercato dalla Corte penale internazionale Netanyahu non vuole.

L’Iran vuole distruggere Israele, costruire la sua bomba atomica. Non ci sono prove evidenti che gli Ayatollah volessero veramente arricchire l’uranio per farsi la loro bomba atomica. Penso alle false armi chimiche dell’Iraq. E comunque i bombardamenti e le aggressioni non sono permessi dal diritto internazionale, altrimenti dovremmo giustificare tutte le violazioni internazionali commesse dalla NATO, da Hitler, da Mussolini.

Al Processo di Norimberga, i gerarchi nazisti si difesero dicendo che l’attacco alla Russia era una guerra preventiva, perché i sovietici prima o poi avrebbero attaccato l’Europa. Francia, Regno Unito, USA e URSS non credettero a questa difesa e li impiccarono. L’Italia, poi, in quella guerra, fu la nazione più aggressiva. Dichiarò guerra al mondo intero, a Francia, Regno Unito, URSS, Grecia, Jugoslavia, USA, etcetera, perfino ai suoi stessi alleati, Germania nel 1943, e al Giappone nel 1945, perdendo anche l’onore. Bisogna condannare tutte le guerre di aggressione, che sconvolgono l’ordine delle nazioni e seminano il caos.

Non dobbiamo giustificare le guerre di aggressione, mai, anche contro Paesi che hanno regimi criminali o comunque contrari alle nostre leggi e al nostro costume di vita. Le nazioni devono autodeterminarsi, da sole. Possiamo condannare, protestare, agire per via diplomatica, ma non aggredire le nazioni. Sappiamo bene che l’Iran si regge su leggi e abitudini che non sono le nostre, ma anche molti Stati occidentali non sono perfetti. Per non parlare di Israele, che ha una vera e propria costituzione religiosa ebraica.

D’altra parte, non solo eminenti giuristi, ma anche famosi giornalisti, anche la stessa Cecilia Sala che ha vissuto una brutta esperienza in Iran, hanno affermato che l’Iran non è propriamente quel regime criminale che tutti vogliono far credere. 

La nuova Europa, l’Europa che sogno, è quella che dovrebbe trarre il meglio dalla sua storia e dalla sua civiltà, prendendo esperienza dai suoi errori, per difendere il diritto internazionale e la sua autonomia. Putin, Netanyahu, Trump, sono della stessa pasta, imperialisti, illiberali, zaristi, colonialisti, guerrafondai, che non hanno nulla da insegnare alla civile Europa, che dovrebbe porre attenzione anche alle nuove realtà politiche ed economiche che stanno nascendo, l’India, i BRICS, la Cina industriale che sta conquistando pacificamente, e furbescamente, il mondo. Solo un’Europa forte e unita può affrontare, senza rinnegare le alleanze internazionali, la politica aggressiva degli uomini che abbiamo citato. 

Gli americani, gli inglesi e i russi ci hanno liberato dal nazifascismo. Gli americani, soprattutto, nell’unica guerra che hanno vinto, quella giusta, diciamo.

Oggi il panorama internazionale è cambiato, radicalmente. Gli Stati Uniti vogliono conquistare l’intera America, compresi Canada e Groenlandia, Panama, Caraibi, Israele è il loro Protettorato che controlla il Medio Oriente, Putin l’uomo che, anche per conto degli americani, metterà ordine nell’ex URSS, la Cina quella con la quale fare affari, che agisce nell’ombra, finché non si prenderà Taiwan.

L’Europa che sogno è quella che dirà no a tutto questo, no a questa NATO, che poi non ha più ragione di esistere, no ai G7 o G20, o G80, per dire. E questo “no” non dovrebbe venire non solo dai progressisti, dai liberali, dai democratici, ma anche dalla destra, dai cosiddetti conservatori o sovranisti. Un’Europa che sappia discutere con l’America, la Russia, la Cina, l’Iran e Israele, ma anche con la Corea del Sud e del Nord, con la Cina, il Sud Africa, il Brasile, l’India, la Turchia, con tutte le nazioni nel rispetto dell’ordine delle nazioni, per una rifondazione dell’ONU e del diritto internazionale. E sappia dire no quando occorre, senza paura. Perché se si dice sempre sì a Trump, questi diventa sempre più bullo, arrogante e pazzo. Bisogna dire no, quando occorre. Come ha fatto El Caballero, il capo del governo spagnolo, il socialista Pedro Sánchez. L’Hombre Vertical. Come l’Europa che sogno. L’Europa Vertical.

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