–
L’EUROPA REALE
C’è qualcosa di profondamente distorto nell’azione di un leader europeo come Pedro Sánchez che ha avuto l’ardire di rifiutare la richiesta degli Stati Uniti – nostro storico alleato – di rafforzare la propria difesa, in un mondo sempre più pericoloso.
Se l’Europa avesse più uomini come Pedro Sánchez, non saremmo di fronte a una rinascita europea, ma a un’Europa in ginocchio, priva di volontà, incapace di difendere se stessa, e moralmente confusa.
La pretesa che la NATO e la richiesta americana di un aumento delle spese militari siano frutto di “bullismo” è una caricatura utile solo a chi vuole disarmare l’Occidente e lasciare il campo libero a potenze illiberali.
Trump non ha minacciato nessuno: ha chiesto semplicemente che ogni nazione si prenda le proprie responsabilità. L’America non è una balia, né una banca. Per troppo tempo, infatti, gli Stati Uniti hanno sostenuto da soli il peso della sicurezza europea, mentre le cancellerie europee preferivano investire in programmi assistenziali sempre più insostenibili e ideologici.
Trump, da vero leader, ha avuto il coraggio di dire quello che altri non osavano: l’Europa deve pagare la propria parte. E se non lo fa, allora non potrà pretendere protezione a costo zero.
Un’Europa disarmata è un’Europa debole, e una Europa debole è una preda. È Trump, non Sánchez, ad aver capito questo per tempo. Il presidente americano non è un guerrafondaio: sotto la sua presidenza, l’America non ha iniziato nuove guerre (eccetto la breve parentesi con l’Iran). Al contrario, ha cercato la pace attraverso la forza. È l’unico presidente degli ultimi decenni che ha messo la Cina e l’Iran all’angolo, che ha dato stabilità al Medio Oriente con gli Accordi di Abramo, e che ha inchiodato l’Europa alle sue responsabilità.
La pace si ottiene con il deterrente, non con la retorica vuota o con le dichiarazioni moralistiche.
Accusare Trump di imperialismo è un paradosso storico. “America First” significa che gli Stati Uniti non vogliono essere più il gendarme del mondo. Non vogliono più sostenere la sicurezza dell’Europa mentre quest’ultima si concentra su utopie ambientaliste e su ideologie che minano la sovranità. Trump non vuole conquistare il mondo: vuole che l’America si occupi dell’America, e che gli europei si prendano cura della propria sicurezza. Questo si chiama buon senso.
Trump ha anche capito che Israele non è uno “Stato genocida”, è l’unica democrazia funzionante in Medio Oriente, costretta a difendersi da nemici che ne negano il diritto stesso all’esistenza. Chi attacca Israele senza distinguere tra Hamas e un governo legittimo non è difensore del diritto internazionale, ma complice dei fondamentalismi.
Trump ha riconosciuto Gerusalemme come capitale d’Israele non per capriccio, ma perché era la verità. E ha cercato di portare la pace in Medio Oriente proprio attraverso accordi diplomatici, non bombardamenti indiscriminati.
Xi Jinping sta militarizzando il Pacifico e minaccia Taiwan. L’Iran finanzia gruppi terroristici in tutto il Medio Oriente. Eppure, per certi intellettuali europei, il vero pericolo sarebbe… Trump. È questa la miopia dell’élite europea che Trump ha giustamente disprezzato: incapace di vedere oltre il proprio ombelico ideologico, ancora ancorata alla vecchia retorica anticapitalista, antiamericana, antisraeliana, e persino antistorica.
La vera Europa che serve oggi è una Europa sovrana, solida, armata, orgogliosa delle proprie radici giudaico-cristiane e liberata dalla dipendenza ideologica dall’asse Parigi – Berlino. Non una succursale dell’ONU, non un museo di ideali falliti.
Un’Europa con difesa comune è un’utopia finché l’Europa stessa non ha una visione comune della libertà, della sicurezza e dell’ordine. Ed è Trump ad aver acceso il campanello d’allarme: o l’Europa si sveglia, o diventerà irrilevante.
Trump non è il problema: è il sintomo di un risveglio. L’uomo che ha chiesto di mettere in discussione le alleanze a senso unico, che ha difeso l’industria americana, che ha fatto abbassare le tasse e alzare gli stipendi, che ha trattato con i nemici dell’Occidente da pari a pari – senza inginocchiarsi – è oggi il parafulmine di un’élite europea che ha paura della verità.
La verità è che senza America, senza deterrente, senza realismo, l’Europa è in caduta libera. E il solo ad averlo detto con coraggio, mentre tutti gli altri facevano inchini ai dittatori e ai banchieri, è stato proprio lui: Donald J. Trump.