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MONS. REPOLE SU NATALITA’ ED EUTANASIA
Nei giorni scorsi il cardinale Roberto Repole, durante un’omelia, l’arcivescovo di Torino monsignor Roberto Repole ha spiegato che è “triste e un po’ inquietante, per la tenuta stessa della democrazia, che il termine PRO VITA sia ormai diventato quasi un insulto da affibbiare ai movimenti che pongono il problema della natalità. Scritte violente e insultanti sono comparse ancora pochi mesi fa sui muri di Torino. Essere PRO VITA sembra essere medievali, supposto che sappiamo la ricchezza che c’era nel Medioevo, mentre essere pro morte, a favore dell’eutanasia, suona moderno, supposto che sappiamo che cosa significa evolverci”.
Con una nota Pro Vita & Famiglia onlus, commentando le parole dell’alto prelato, ha ringraziato il cardinale di Torino “per aver avuto parole di supporto e vicinanza per le associazioni Pro Vita. Molto importanti sono state anche le frasi di Repole di condanna alla deriva “pro morte” , che vuole far “suonare come moderno combattere per l’eutanasia” , quando invece la realtà è che “ci stiamo suicidando” .
Si tratta – scrivono da Pro Vita & Famiglia onlus – di un appello che facciamo nostro e rimandiamo direttamente al Parlamento dove è previsto, per il 17 luglio, l’approdo di una proposta di legge proprio sulla fine vita, che invece di essere discussa andrebbe subito bocciata per evitare qualsiasi deriva mortifera. Allo stesso modo rilanciamo l’appello di Repole a rimettere al centro la natalità ei sostegni alla maternità, purtroppo “snobbati e derisi” , come ha detto il cardinale, addirittura considerando i diritti fondamentali delle donne come “antitetici al bisogno sociale di maternità”.