di Paolo Gulisano
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ESTATE TEMPO DI PREGHIERA. CON IL CUORE DI CRISTO
Ad uno sguardo superficiale, l’estate è il tempo della distrazione, del divertimento, in cui anche la spiritualità va in vacanza.
L’estate invece può essere un prezioso tempo per la preghiera, recuperando – magari proprio approfittando delle ferie che danno un po’ di tempo libero in più- la dimensione orante della vita quotidiana.
D’altra parte, gli stessi tempi liturgici della Chiesa sono di aiuto: l’estate inizia a Giugno, che è il mese dedicato al Sacro Cuore, mentre Luglio è il mese del Preziosissimo Sangue. Infine, Agosto ha al suo centro la festa dell’Assunzione di Maria, nonostante i tentativi di sostituirla con il pagano “Ferragosto”.
Per aiutare i cristiani a pregare meglio (e magari anche di più) torna utile e prezioso l’agile volume appena uscito per l’Editrice Ares “Con il Cuore di Cristo”. Un’introduzione alla preghiera, di cui è autore Michel Esparza, che è laureato in Medicina presso l’Università Cattolica di Lovanio, e in seguito ha conseguito il dottorato in Filosofia presso la Pontificia Università della Santa Croce in Roma. Come accade non raramente tra i membri dell’Opus Dei, da professionista ha riconosciuto in sé la vocazione al sacerdozio, e venne ordinato quasi 40 anni orsono, nel 1986. Attualmente svolge il suo ministero ad Anversa, in Belgio. È uno studioso del pensiero di Edith Stein.
“Spero che queste pagine servano da guida per cementare un’intensa relazione d’amore con Gesù Cristo che, dalla Croce, ci invita a trascorrere la nostra esistenza collaborando alla sua opera di redenzione” ha scritto nell’introduzione del libro, che non si rivolge solo ai cristiani che desiderano imparare ad amare di più Dio, ma anche a chi ha meno familiarità con la dottrina cattolica e desidera avvicinarsi agli orizzonti della vita cristiana, riscoprendo la devozione al Sacro Cuore di Gesù Cristo.
Un cuore- come diceva Santa Margherita Maria Alacoque-
che ha tanto amato gli uomini, e non riceve altro che ingratitudine, disprezzo, indignazione, sacrilegio e indifferenza. Da ciò nasce la preghiera intesa non solo come lode innalzata a Dio o come richiesta di aiuto, ma anche come riparazione.
Una delle immagini utilizzate dall’autore che più colpiscono nel libro è quella che Gesù Cristo ha smesso sì di sanguinare, ma non ha mai smesso di piangere. Un concetto trasmesso all’autore da un semplice bambino, ma che rappresenta una fulminante intuizione teologica. Dio soffre, Cristo soffre, e noi come non potremmo commuoversi davanti a questa sofferenza?
Per questo occorre amare e onorare il Sacro Cuore. San Giovanni Paolo II ha sempre coltivato questa devozione e l’ha sempre incoraggiata in tutti coloro che desiderano crescere in amicizia con Gesù.
Nel 1980, nel giorno del Sacro Cuore, affermò: “Nella solennità del Sacro Cuore di Gesù, la liturgia della Chiesa si concentra, con adorazione e amore speciale, sul mistero del Cuore di Cristo. Oggi voglio dirigere lo sguardo dei nostri cuori sul mistero di quel cuore. Mi ha parlato fin dalla mia giovinezza. Ogni anno torno a questo mistero nel ritmo liturgico dei tempi della Chiesa ”.
Il libro di padre Esparza è un invito ai cristiani a fare dono della propria persona al Cuore di Gesù con la fede nella sua misericordia. Un invito a vivere questa antica devozione, abbastanza trascurata e dimenticata nel clima del post Concilio Vaticano II – come sottolinea lo stesso autore- che ci porta a cambiare la nostra stessa vita quando, spendendoci per Dio e per il prossimo, sentiamo nel nostro intimo quel meraviglioso stato di grazia, quel senso di pace dell’anima che ci fa il cuore leggero.
Una devozione che ci porta ad avere Cristo sempre davanti agli occhi e nel cuore con la preghiera e con la contemplazione, e a far risplendere il suo amore per gli uomini attraverso la nostra umana bontà.



