A cura della Redazione
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SI RIPRISTINI LO STATO DI DIRITTO!
La sentenza con cui la CEDU ha dichiarato legittimo il rifiuto dell’Italia di inserire negli atti di nascita ‘due madri’ dimostra che, quando ha deciso l’esatto opposto, la Corte Costituzionale italiana ha operato una forzatura politica e ideologica non in linea coi principi di diritto internazionale che l’Italia è obbligata a rispettare in base all’articolo 117 della Costituzione.
La clamorosa smentita della CEDU compromette la legittimità di quella sentenza e autorizza il Parlamento a intervenire per ripristinare lo stato di diritto, difendendo il diritto dei bambini a una mamma e un papà e arginando la pericolosa deriva giudiziaria su un presunto ‘diritto al figlio’ ad ogni costo.
Così in una nota Pro Vita & Famiglia onlus commenta la sentenza con cui la Corte europea dei diritti dell’uomo ha stabilito che l’Italia non ha violato alcun diritto cancellando la “seconda madre” dal certificato di nascita di un bambino nato con procreazione medicalmente assistita.
Di segno opposto la recente sentenza 68/2025 della Corte Costituzionale, che ha dichiarato illegittima la Legge 40/2004 sulla PMA nella parte in cui non prevede la possibilità di riconoscere negli atti di nascita anche la ‘madre intenzionale’ oltre quella biologica.



