di Bruno Volpe
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INTERVISTA AL CARDINALE TEDESCO WALTER KASPER
“Senza giustizia sociale e rispetto per i poveri non abbiamo la pace, apprezzo il documento di Papa Leone”: il cardinale tedesco, teologo dogmatico e Presidente Emerito del Pontificio Consiglio per la Unità dei Cristiani, il tedesco Walter Kasper così commenta la recente esortazione apostolica di Papa Leone Dilexi te.
Eminenza, un testo sul povero e sul ruolo nella Chiesa…
“È un testo che apprezzo per il tema trattato che reputo attuale e assolutamente in sintonia con i doveri e la missione della Chiesa e certamente dottrina sociale. Del resto, non è un mistero, che Papa Leone abbia completato, con delle modifiche ed aggiunte personali, un testo avviato dal suo predecessore Papa Francesco, come del resto aveva fatto Francesco con altro documento di Papa Benedetto”.
Ma perché proprio i poveri?
“Rientra nella missione della Chiesa e soprattutto nel Vangelo che ha nel povero la sua opzione preferenziale. I poveri sono i prediletti di Dio, in essi vediamo e dobbiamo vedere, se veramente ci riteniamo credenti, il volto sofferente di Cristo. Non basta un generico atto di solidarietà ed una banale elemosina, ma dobbiamo creare una Chiesa e una società che sappiano essere giuste con chi è sfortunato ed ha meno”.
E la politica?
“La Chiesa non fa politica e non è il suo compito, ma ha indubbiamente influenza morale e forza persuasiva affinché chi governa si renda conto del dramma di tanti poveri spesso esclusi da tutto, dalla vita, dalle decisioni, dai contesti sociali. Ricordo sommessamente che tante guerre nel mondo scoppiano proprio a causa della povertà”.
Cioè?
“Il Papa, lo diceva anche Francesco, ma è tradizione di tutta la dottrina sociale della Chiesa, censura e denuncia la non corretta distribuzione delle ricchezze nel mondo. È assolutamente scandaloso e la prego di usare questo vocabolo, che poche famiglie o persone detengano il denaro del mondo, vivono nel lusso più sfrenato e tanti non arrivano neanche alla metà del mese, non sanno come curare se stessi e i bambini e ci sono problemi seri di miseria. Questo non è bello e soprattutto non è cristiano”.
Che fare?
“Cercare anche a livello politico maggior equità nella distribuzione delle risorse economiche e della terra. Lo ripeto: senza giustizia sociale non esiste la pace, lo abbiamo ricordato volte in varie giornate mondiali della pace, ma pare che i grandi della terra spesso da questo orecchio non ci sentano”.
I poveri però aumentano…
“Aumentano perché l’attuale sistema finanziario è nelle mani di pochi e soprattutto perché una finanza dal volto disumano decide per pochi. Bisogna fare di più e di meglio, ricordando appunto, che il Vangelo in varie occasioni ci ricorda la centralità del povero e soprattutto che è dovere di chi si professa credente rispettare con i fatti e non a parole, le categorie svantaggiate, orfano, straniero e vedova. E un’altra cosa: non abbiamo mai paura di abbracciare un povero, la carità va fatta in modo dignitoso e rispettoso della sua persona, senza considerarlo uno scandalo o un peso. Dio è presente nel povero e avere un atteggiamento di chiusura o diffidenza verso di lui è rinnegare e respingere Dio”.



