Shemà. Commento al Vangelo del 19 novembre della teologa Giuliva Di Berardino
Shemà (in ebraico “Ascolta”), un commento al Vangelo del Giorno di Giuliva Di Berardino.
Anche a noi, uomini e donne del terzo millennio, Nostro Signore Gesù Cristo dice: “Shemà”. Ascoltiamolo!
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IL COMMENTO TESTUALE
IL VANGELO DEL GIORNO: Lc 19,41-44
giovedì 19 novembre 2020
Il vangelo di oggi ci fa contemplare Gesù davanti a Gerusalemme. Il testo ci informa infatti che Gesù alla vista della città pianse su di essa. Gesù piange: non è un particolare da trascurare, perché i discepoli hanno davanti un maestro che piange! Piangere è l’azione di chi è colpito al cuore, se non altro la Bibbia e la mistica ebraica ci fanno andare verso questa direzione infatti il termine lacrima in ebraico si dice דָּמְעָה che nella mistica ebraica sembra essere ricavato dalla parola דם che vuol dire “di sangue”, quindi può voler dire: “il sangue dell’occhio, il sangue dalla sua sorgente”, ma anche “ciò che proviene dalla conoscenza”. Le lacrime sono questo: il sangue del cuore! (dal libro “Il profumo delle donne nei Vangeli”, tau editrice, pag 49). Gesù piange e in Lui Dio stesso vive sentimenti umani. Forse Gesù ha pianto in diverse occasioni, ma il Vangelo ci mostra Gesù che piange in due occasioni: quando ha saputo della morte dell’amico Lazzaro (Gv 11, 32-36), lasciando trasparire la sua reale compassione davanti al dolore dei suoi amici; piange poi in questo episodio del Vangelo di Luca, un pianto profetico, perché è il pianto di Gesù per i peccati passati e futuri delle persone, che fanno spezzare il cuore del Padre che ci ama. Nella Lettera agli Ebrei (5,7-8) leggiamo che Gesù vive una relazione col Padre che passa attraverso le lacrime, perché in Lui le lacrime sono accompagnate dalla supplica e perciò lasciano emergere il cuore che ama e che sa sperare sempre, anche tra le lacrime. Contemplando Gesù che piange, allora, impariamo che nella relazione umana con Dio, quanto pù il cuore abbraccia tutto il nostro essere, tanto più permettiamo a Dio di penetrare in tutti gli aspetti della nostra vita. Anche per noi allora le lacrime allora possono diventare il linguaggio del cuore, il dono d’amore per cui possiamo lasciar entrare Dio nel profondo del nostro cuore, per purificarlo, per vederci meglio. Ecco dunque che in questo testo Gesù, il Maestro, non ha paura di mostrarsi fino alle lacrime davanti ai suoi discepoli, Egli desidera insegnare loro che il cammino dietro di Lui deve portare alla Pace, allo Shalom! Non al semplice “andare d’accordo”, ma a crescere, a progredire, per cercare insieme quell’armonia che ci fa sentire tutti visitati da Dio, abitati dalla Sua Presenza viva in mezzo a noi. Ora, se da un lato le parole di Gesù, secondo gli studiosi del Vangelo, sono una profezia della distruzione del tempio di Gesrusalemme, che avverrà nell’anno 70, da parte dei Romani, dall’altro esse sono anche la descrizione del nostro cuore distrutto, abbattuto, avvilito, prostrato, scoraggiato, quando non riesce a riconoscere più la presenza di Dio, il suo passaggio, la sua visita, il suo aiuto e il suo amore. Chiediamo allora oggi al Signore di darci sempre degli occhi capaci di vedere la bontà del Padre e riconoscere la Sua visita. Chiediamo al Signore che la sua visita non ci renda indifferenti, come in questo testo sembra apparire davanti a Lui la città di Gerisalemme, ma che al contrario, oggi, la presenza di Gesù ci tocchi il cuore, fino a farci sentire l’amore di Dio Padre che ci guida e ci sostiene. Impariamo a piangere come ha pianto Gesù: non per dolore, o per offesa, ma per amore, per la pace e sempre nella gioia della Sua presenza che ci sta vicino e non ci abbandona, fino alla fine dei tempi.
Buona giornata!
Lc 19,41-44
In quel tempo, Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della città pianse su di essa dicendo: «Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi. Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».
IL COMMENTO IN VIDEO: https://www.youtube.com/channel/UCE_5qoPuQY7HPFA-gS9ad1g/videos