Gli scettici sui vaccini rischiano davvero d’essere schedati?

IN FRANCIA IL GOVERNO È PROPENSO AD INTRODURRE L’OBBLIGATORIETÀ DEL VACCINO. I CITTADINI CHE vi SI SOTTOPORRANNO POTRANNO CIRCOLARE, ACCEDERE AI MEZZI DI TRASPORTO, ESERCITARE DETERMINATE ATTIVITÀ.

Di Emanuela Maccarrone

L’antidoto al Covid-19 è stato individuato e le case farmaceutiche non hanno fatto altro, in questi mesi, che rassicurare sulla validità del proprio vaccino. Intanto, gli Stati stanno informando e preparando i cittadini a ricevere le somministrazioni utili all’immunizzazione generale.

Tuttavia non mancano le obiezioni.

La prima riguarda la fiducia dei cittadini davanti a un vaccino sviluppato in pochi mesi, rispetto ai tempi normalmente previsti, come sostenuto da alcuni virologi quali la dottoressa Gismondo.

Questa particolare celerità suscita dei legittimi dubbi: non si può scherzare, o quanto meno sottovalutare, eventuali effetti collaterali dei vaccini così rapidamente immessi sul mercato.

L’altro scrupolo riguarda la questione della moralità. Alcuni vaccini sono stati sviluppati utilizzando linee cellulari derivate da feti abortiti. In una nota del 21 dicembre, la Congregazione Vaticana per la Dottrina della Fede, sollecitata da diverse parti, ha dichiarato che “quando non sono disponibili vaccini contro il Covid-19 eticamente ineccepibili, è moralmente accettabile utilizzare i vaccini anti-Covid-19 che hanno usato linee cellulari provenienti da feti abortiti nel loro processo di ricerca e produzione”.

La Congregazione giustifica l’utilizzo dei vaccini anti covid in quanto il coinvolgimento del fedele, al male dell’aborto, è remoto. Tuttavia, le perplessità sussistono.

Monsignor Joseph Edward Strickland, vescovo cattolico statunitense di Tyler, non è rimasto convinto dalla nota della Congregazione e critica la mancata insistenza per l’uso di vaccini etici. Secondo il vescovo la richiesta per i vaccini eticamente accettabili “è stato sì richiesta, ma non così forte, così chiaramente come se credessimo davvero che l’aborto sia sbagliato”. Il prelato, infatti, avrebbe preferito “un’affermazione più forte e chiara per tutti noi che questi vaccini prodotti in modo immorale devono essere interrotti e dobbiamo lavorare per raggiungere questo obiettivo in modo più mirato”. La Congregazione, inoltre, nella sua nota ha aggiunto la non obbligatorietà alla vaccinazione: “appare evidente alla ragione pratica che la vaccinazione non è, di norma, un obbligo morale e che, perciò, deve essere volontaria”.

Pertanto, in assenza di altri mezzi utili per fermare l’epidemia l’immunizzazione deve essere raccomandata. Tuttavia coloro che decideranno di rifiutare, per motivi di coscienza, questi vaccini dovranno adoperarsi per non essere elementi di trasmissione del virus. Ma a questo punto emerge un’altra perplessità: come si comporteranno gli Stati nei confronti di coloro che rifiuteranno, per diversi motivi, di immunizzarsi?

Ci sono già alcuni esempi.

In Spagna non c’è l’obbligo di vaccinarsi, ma coloro che non lo faranno saranno inseriti in un apposito registro delle vaccinazioni. Le persone immunizzate riceveranno un certificato di vaccinazione utile anche per monitorare eventuali reazioni allergiche.

In Francia, invece, il Governo è propenso ad introdurre l’obbligatorietà del vaccino, sostenendo che solo i cittadini che si sottoporranno a un test di screening, immunizzazione compresa, potranno circolare, accedere sui mezzi di trasporto o in determinati luoghi e potranno esercitare determinate attività.

Prepariamoci, dunque! Già stanno operando per creare le condizioni favorevoli ad una differenziazione tra i cittadini, facendo pressioni morali e sociali sugli stessi.

 

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