India, bimbi cristiani costretti ad adorare la “dea” Saraswati

CONTINUA LA PERSECUZIONE RELIGIOSA IN INDIA

Di Angelica La Rosa

In India, nei territori di Dadra e Nagar Haveli, di Daman e Diu,  i preti, i pastori e i missionari sono sempre più nel mirino dei fondamentalisti indù. Chi offre lavoro o istruzione, come forma di dimostrazione (e testimonianza) della misericordia cristiana rischia di essere imprigionato.

E anche il mondo delle scuole cattoliche non se la passa meglio. I responsabili delle scuole hanno dovuto dimostrare di aver onorato la festa di Vasant Panchami e di aver fatto adorare la “dea” Saraswati (“dea” che simboleggia la conoscenza, la saggezza, la purezza e la verità), recitando preghiere indù ed eseguendo rituali previsti dal festival che segna l’arrivo della primavera.

Così i bambini cristiani sono stati costretti ad adorare la “dea” Saraswati. Secondo una direttiva emanata l’11 febbraio scorsi, ogni scuola ha dovuto certificare l’avvenuta celebrazione (la festa indù è stata celebrata il 16 febbraio scorso), inviando documentazione fotografica alle autorità.

Il Forum cristiano unito (UCF), un’organizzazione per i diritti umani con sede a Nuova Delhi, ha fatto vari appelli alle autorità governative perché l’imposizione del culto di una divinità a bambini e giovani “mina gravemente il diritto alla libertà di religione” e attacca anche il principio della libertà di istruzione garantita e protetta nella costituzione dell’India per tutte le minoranze.

Negli stati governati dal partito nazionalista Bjp de Naredra Modi, “se una scuola di una minoranza religiosa offre istruzione o lavoro gratuiti a una persona bisognosa, i responsabili possono essere accusati di tentata conversione”, hanno denunciato dal forum, il che potrebbe portare a gravi sanzioni.

 

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