Mons. Calogero D’Ugo: “la teoria gender è l’esasperazione del soggettivismo”

IL DDL ZAN È “UNA CLAVA GIURIDICA” CONTRO CHI NON LA PENSA COME LORO…

Di Diego Torre

Mons. Calogero D’Ugo, parroco e vicario episcopale nella diocesi di Palermo, all’attività pastorale unisce quella scientifica e l’ insegnamento presso l’Osservatorio Internazionale Card. VanThuan per la Dottrina Sociale della Chiesa. L’abbiamo intervistato a seguito di alcuni suoi interventi sul ddl Zan in cui egli ribadisce la dottrina della Chiesa con pacato buon senso.

Don Lillo, da recente sui social ha ripreso a girare un pezzo della sua omelia in cui critica fortemente il ddl Zan. Perché muove queste critiche?

Sono stato tra i primi a criticare il ddl Zan perché penso che sia una legge ingiusta per diversi motivi.

Quali sono?

Il primo motivo è legato all’art.1 della legge in quanto vuole definire cosa sia il sesso, il genere, l’orientamento sessuale e l’ identità di genere. Sono questioni pre-giuridiche che competono alla filosofia e alle scienze umane. Solo uno Stato autoritario può definire per legge questioni del genere. In merito ha affermato il prof. Campi, docente dell’Università di Perugia, in una sua intervista a “Il Giornale “, che Zan si è spinto più avanti di Hobbes. Il pensatore inglese del XVII secolo aveva affermato che lo Stato assoluto (Leviatano) può decidere su tutto meno che sui sessi, perché questi sono quello che sono per natura. I politici post-moderni sono andati oltre.

Quindi nella legge Zan c’è un incongruenza giuridica?

Sicuramente, come già dicevo. Ma c’è ne un’altra, che faceva notare Campi. Nel nostro ordinamento, a partire dalla Costituzione, i diritti sono definiti in base al sesso e non al genere. Quindi è come un masso erratico nel nostro ordinamento.

I sostenitori della Legge la pensano utile per evitare la discriminazione dei gay….

L’ingiustizia discriminazione va condannata, ma le attuali leggi sono più che sufficienti. Poi, la questione della difesa degli omosessuali non è per nulla un’emergenza che necessita di una legge speciale. I dati sui crimini d’odio per orientamento sessuale-identità di genere, forniti dall’OSCAD (Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori del Ministero dell’Interno) danno 107 segnalazioni dal 2016 al 2019, 27 l’anno. Negli stessi anni di riferimento il monitoraggio ha rilevato 207 crimini d’odio per disabilità e 805 in ambito razziale e religioso. Segnalazioni non denunce.

E allora, secondo Lei, per quale motivo si vuole questa legge?

La legge sotto la nobile intenzione di lottare contro le ingiustizie (questo aggettivo lo uso io perché il testo non lo contiene e qui dovremmo fare una riflessione sulla discriminazione in se’) e le discriminazioni, vuole fare passare una visione antropologica e culturale che è imperniata sulla teoria gender che è l’esasperazione del soggettivismo: l’individuo del suo corpo, del suo sesso secondo quanto sente momento per momento. Si comprende quali gravi implicazioni ha questa teoria sul piano teologico, filosofico, etico, scientifico, sociale, ecc…..

Perché nel suo intervento la definisce “legge bavaglio”?

Diventa bavaglio perché tende a negare la libertà di opinione ed espressione di chi non condivide le visioni politicamente corrette dei gruppi progressisti e omosessualisti. Zan, all’articolo 4, richiama la Costituzione, che nell’art. 24 afferma che “ogni forma di pensiero non può essere in alcun modo limitato”, e subito dopo vanifica questo richiamo quando afferma: “Purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti”. Chi determina che un’opinione espressa in un circostanza produca un reato? Neanche l’istigazione è reato se non passa ad essere atto criminale. Dovrebbe essere il giudice a decidere. Ma in base a quale dato oggettivo? In base, magari, alla sua visione ideologica? Si comprende che una tale legge diventa “una clava giuridica” contro chi non la pensa come loro.

Interessante questa definizione “clava giuridica”…

Se ne possono trovare altre. Sicuramente sarà un arma per difendere le altre richieste legali che i gruppi omosessualisti faranno. Qualche settimana fa, a Milano un loro esponente ha detto chiaramente che la legge Zan è il primo passo per avere: adozioni di figli che non sono di uno della coppia; possibilità di farsi fecondare come single perché la legge 40 non lo permette se non alle coppie; la gestazione per altri (utero in affitto); entrare a scuola per indottrinare secondo la teoria gender; ecc.

Nei paesi in cui una legge simile già è in vigore che cosa si nota?

Si nota che alcuni sacerdoti, pastori evangelici e comuni cittadini hanno avuto guai giudiziari. I gruppi omosessualisti hanno i fondi per pagare studi di avvocati e il singolo è costretto ad andare e venire dal tribunale o essere arrestato solo perché ha espresso la sua idea di buon senso, o evangelica perché credente. È profondamente ingiusto: si creano cittadini di serie A e cittadini di serie B anche in relazione alle pene giudiziarie.

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