Shemà. Commento al Vangelo del 9 giugno della teologa Giuliva Di Berardino
Shemà (in ebraico “Ascolta”), un commento al Vangelo del Giorno di Giuliva Di Berardino.
Anche a noi, uomini e donne del terzo millennio, Nostro Signore Gesù Cristo dice: “Shemà”. Ascoltiamolo!
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IL COMMENTO TESTUALE
IL VANGELO DEL GIORNO: Mt 5, 17-19
mercoledì 9 Giugno 2021
Il vangelo oggi ci annuncia che Gesù è venuto a dare pieno compimento a tutta la storia di relazione e di amore vissuta tra Dio e il suo popolo. Questo non vuol dire che la storia sia finita, ma che conosciamo già il compimento di tutto: la persona di Gesù. Il nostro essere in Cristo, il nostro vivere in Lui è il senso della nostra storia, personale, ma anche comunitaria, sociale. In questo testo che oggi meditiamo, emerge un legame molto stretto tra ciò che la storia del popolo ebraico ha atteso, ha vissuto e ha celebrato, con la persona di Gesù. Sappiamo che l’insegnamento di Gesù è inserito nella lunga tradizione ebraica e rabbinica del suo tempo, quindi diremo che di Gesù non sono tanto i contenuti del suo insegnamento ad offrirci la possibilità di vivere un percorso di fede originale, ma tutta la sua vita, il suo modo di agire, di essere, di insegnare, in una parola è la sua persona che fa la differenza. Eppure esiste un legame stretto tra Israele e Gesù, un compimento pieno, che coinvolge anche noi, è pieno perché ci siamo dentro anche noi. E oggi ci viene affidato un compito in queste parole di Gesù, rivolte ai suoi ascoltatori, ai suoi seguaci e quindi a noi, oggi: Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli.
La Legge e i Profeti, cioè tutto ciò che si può insegnare di Dio, non sono solo dei bei contenuti che riceviamo da altri, ma ciò che dà forma alla nostra vita, nella misura in cui facciamo vivere in noi e intorno a noi le indicazioni che Dio ci dona attraverso la Legge e i Profeti. Ecco, il Vangelo allora oggi ci annuncia che, di fronte a tutto ciò, nella vita, e non nel sentire una lezione, ma nella vita, ci troveremo sempre davanti a due possibilità: o trasgredire, o osservare quello che Dio ci indica. Non c’è una terza via. Ora, sia che trasgrediamo, sia che osserviamo ciò che Dio ci ha rivelato, una cosa è certa: la nostra esistenza insegnerà, che etimologicamente significa proprio indicherà, darà le indicazioni sulla via che noi abbiamo seguito nella vita, secondo il nostro modo specifico di vivere la nostra relazione con Dio.
Ci aiuti allora oggi Gesù, Maestro e Signore, renderci consapevoli di quello che siamo chiamati ad insegnare agli altri con la nostra vita. Anche noi, come Gesù, nello Spirito di Gesù, possiamo diventare persone che portano a compimento la Legge e i Profeti, nel nostro piccolo, se lo desideriamo davvero. E poiché oggi ricordiamo nella liturgia Sant’Efrem il Siro, diacono e dottore della Chiesa, che fondò una scuola teologica e compose molti inni che lo resero famoso nella Chiesa Orientale, preghiamo con le sue commoventi parole: Fa’ risplendere, o Signore, il giorno luminoso della tua scienza e scaccia la notte tenebrosa dalla nostra mente, perché sia illuminata e ti serva nella novità della purezza. Il sorgere del sole segna l’inizio dell’attività dei mortali. Fa’, o Signore, che perduri nelle nostre menti il giorno che non conosce la fine. Donaci di vedere in noi stessi la vita della risurrezione e fa’ che nulla distolga il nostro spirito dalle tue gioie. Imprimi in noi, o Signore, il segno di questo giorno che non trae inizio dal sole, infondendoci una costante ricerca di te. Ogni giorno noi ti accogliamo nei tuoi sacramenti e ti riceviamo nel nostro cuore. Facci degni di sperimentare nella nostra persona la risurrezione che speriamo. Con la grazia del battesimo abbiamo nascosto nel nostro essere il tuo tesoro, quel tesoro che si accresce alla mensa dei tuoi sacramenti. Concedici di gioire della tua grazia. Noi possediamo in noi stessi il tuo memoriale che attingiamo alla tua mensa spirituale. Fa’ che lo realizziamo pienamente nella rinascita eterna. Quella bellezza spirituale, che la tua immortale volontà suscita anche nella condizione umana, ci faccia comprendere quanto sia grande la nostra dignità…Nel tuo piano divino, o nostro Salvatore, è configurato tutto il mondo della nostra salvezza. Concedici di seguirlo come uomini spirituali. Non privare, o Signore, la nostra mente della tua rivelazione divina e non togliere alle nostre membra il calore della tua comprensione. Buona giornata!
Mt 5, 17-19
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».
IL COMMENTO IN VIDEO: https://www.youtube.com/channel/UCE_5qoPuQY7HPFA-gS9ad1g/videos