Il nostro Dio, al momento opportuno, sa come fare miracoli, se necessario

Il nostro Dio, al momento opportuno, sa come fare miracoli, se necessario

È FACILE SMANIARE PER ESSERE CONSIDERATI GRANDI AGLI OCCHI ALTRUI

Di Padre Giuseppe Tagliareni

 

Il profeta Zaccaria canta la restaurazione d’Israele. Ma la sua prospettiva supera il tempo post-esilico e si proietta nel futuro più lontano. “Gerusalemme sarà chiamata “Città fedele” e il monte del Signore degli eserciti “Monte santo” (Zac 8,3).

La città sarà ripopolata; la gente vivrà a lungo e in pace. Saranno tempi meravigliosi, si attuerà pienamente il disegno del Signore. “Così dice il Signore degli eserciti: Ecco, io salvo il mio popolo dal l’oriente e dall’occidente: li ricondurrò ad abitare a Gerusalemme; saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio, nella fedeltà e nella giustizia” (vv.7-8).

Dio ama il suo popolo ed è sempre fedele all’alleanza. “Se questo sembra impossibile agli occhi del resto di questo popolo in quei giorni, sarà forse impossibile anche ai miei occhi?”.

Il nostro Dio, al momento opportuno sa come fare miracoli, se necessario. Questa certezza di fede dovrebbe sollevare gli animi dei fedeli e dei sacerdoti che vedono lo sfacelo attuale. La chiesa in uscita è diventata desolata e gli animali selvaggi devastano la vigna.

È facile smaniare per essere considerati grandi agli occhi altrui. Gesù ci dice: “Fatevi piccoli come i bambini ” e cioè fiduciosi di Dio e senza malizia. Inoltre bisogna imparare l’accoglienza, anche dei più piccoli: “Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato”. Non si deve ostacolare chi usa il nome di Gesù per esorcizzare.

 

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