Stop al ddl Zan, Comencini: “fermato grave attacco al diritto naturale”. Gandolfini: “evitata escalation di violenza”

Stop al ddl Zan, Comencini: “fermato grave attacco al diritto naturale”. Gandolfini: “evitata escalation di violenza”

IL DEPUTATO VERONESE: “LA PROVVIDENZA CERTAMENTE CI HA DATO IL SUO SUPPORTO”

Di Angelica La Rosa

Oggi è saltato l’esame degli articoli e degli emendamenti del cosiddetto “ddl Zan”, la legge sulla cosiddetta omo-transfobia.
L’aula del Senato ha votato a favore della cosiddetta ‘tagliola’, chiesta da Lega e Fratelli d’Italia (154 i senatori a favore, 131 i contrari e due astenuti). A seguito della votazione, avvenuta a scrutinio segreto, adesso l’iter del ddl, anticostituzionale e liberticida, si blocca.

Il deputato cattolico della Lega, l’onorevole Vito Comencini (nella foto sopra e in alto con Matteo Salvini), ha dichiarato che “è un risultato molto importante che ferma la deriva ideologica a cui voleva portarci la Sinistra in Italia. Siamo riusciti a fermare un grave attacco alla famiglia e al diritto naturale. È stata una lunga e dura battaglia sia alla Camera che al Senato e se siamo riusciti a vincerla è grazie anche al supporto delle associazioni, della società civile e della Provvidenza che certamente ci ha dato il suo supporto. Questo successo deve darci lo slancio per sostenere ancor di più i valori imprescindibili della nostra Civiltà Classico Cristiana: la vita e la famiglia naturale. E così ci auguriamo avvenga anche in tutta Europa. Un’Europa che merita di tornare vero faro di civiltà e civilizzazione, al contrario delle politiche globaliste e ultra liberali che invece l’hanno portata in questi anni ad una deriva morale e valoriale”.

“Oggi è il coronamento di un lavoro capillare, che il Family Day insieme ad altre associazioni ha portato avanti, di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e dei parlamentari con argomenti di buon senso con i quali abbiamo dimostrato che il bisogno di questa legge era inutile, ideologico, dannoso e pericoloso“, ha dichiarato a Interris.it il leader del Family Day, Massimo Gandolfini. “Siamo stati ascoltati perché abbiamo esposto ragioni di buon senso evidenti a chiunque. Non erano ragioni di carattere confessionale. Ribadiamo il nostro assoluto contrasto a qualsiasi forma di contrasto e discriminazione. Fermare questo disegno di legge ha voluto anche significare di evitare, come successo nei Paesi dove è stato approvato, un escalation di violenza. Quando si creano dei privilegi e delle iper tutele per una categoria di persone, si scatena immediatamente una reazione contraria”.

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