Governo e Parlamento non vogliono risolvere la precarietà cronica di 15.000 docenti di religione

Governo e Parlamento non vogliono risolvere la precarietà cronica di 15.000 docenti di religione

a cura di Angelica La Rosa

LEGGE DI BILANCIO: NON SI VUOLE RISOLVERE LA PRECARIETÀ CRONICA DEGLI INSEGNANTI DI RELIGIONE

I tre emendamenti alla Legge di bilancio che riguardavano una procedura straordinaria per gli insegnanti di religione avevano superato lo scoglio dell’inammissibilità e avrebbero potuto risolvere la precarietà cronica degli insegnanti di religione.

Purtroppo, la mannaia dell’inefficienza politica si è abbattuta sugli emendamenti non risparmiandone nessuno.

Il Governo dei migliori lancia l’ennesimo attacco a oltre 15.000 docenti, offendendone la storia professionale e rischiando di subire una pesante condanna da parte della Corte di giustizia europea…
Ma cos’è accaduto? I tre emendamenti a firma PD, IV e Fratelli d’Italia non hanno avuto il sostegno delle altre forze politiche.

Se guardiamo ai numeri dei gruppi parlamentari al Senato, risulta evidente che escludendo il M5S (74 senatori), gli altri parlamentari del Pd (38 senatori), Lega (64 senatori), FI (50 senatori), IV (15 senatori) e FdI (21 senatori) sarebbero arrivati a 188 voti, che avrebbero superato abbondantemente il numero 161 senatori utile per la maggioranza al fine di approvare il provvedimento“, ha spiegato Orazio Ruscica, Segretario Nazionale del sindacato Snadir.

Riguardo al M5S, già a settembre la ex Ministra Azzolina ci aveva detto che il suo gruppo politico non avrebbe certamente votato una procedura straordinaria per gli insegnanti di religione in quanto quando era lei ministra aveva avuto pressioni per chiudere presto l’Intesa del 14 dicembre 2020 con la presidenza della Cei. Nella seduta notturna tra il 23 e il 24 dicembre 2021 il Senato ha approvato con voto di fiducia l’emendamento 1.9000; interamente sostitutivo degli articoli del ddl relativo alla legge di bilancio 2022; adesso il testo passa all’aula della Camera per l’approvazione definitiva“, ha spiegato Ruscica.

Adesso lo scenario che si apre è il seguente: il consiglio dei ministri nella seduta del 23 dicembre 2021 ha inserito nel provvedimento milleproroghe (art.5, comma 3) la proroga al 2022 della pubblicazione del bando del concorso ordinario previsto dall’ar.1bis della legge 159/2019 e dall’Intesa ministero dell’istruzione e presidenza della Cei del 14 dicembre 2020.

Questo provvedimento, assieme al dato che il PD, IV e FdI hanno sostenuto nella legge di bilancio 2022 la necessità di una procedura straordinaria per i precari insegnanti di religione, ci dà un’altra possibilità da costruire e cioè quella di pressare i parlamentari per inserire nel milleproroghe 2022 o in un prossimo dispositivo normativo utile la legittima richiesta dei docenti precari di religione con oltre 36 mesi di servizio di svolgere una procedura straordinaria riservata non selettiva. Davanti a questo nuovo scenario, l’impegno dello Snadir continuerà senza alcuna sosta per assicurare ai docenti precari storici di religione lo stesso trattamento che hanno avuto negli anni passati i precari abilitati di scuola secondaria e gli insegnanti di scuola dell’infanzia e primaria con due anni di servizio, cioè una procedura straordinaria non selettiva“, hanno concluso dallo Snadir.

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