Nelle scuole di Washington si chiede ai bimbi la loro “identità sessuale” e se sono “trans”

Nelle scuole di Washington si chiede ai bimbi la loro “identità sessuale” e se sono “trans”

di Angelica La Rosa

CONTINUA L’INDOTTRINAMENTO GENDER NELLE SCUOLE STATUNITENSI: SOMMINISTRATO AGLI STUDENTI DI 6-12 ANNI UN QUESTIONARIO CON DOMANDE DEL TIPO: “QUALE DELLE VARIE ALTERNATIVE DESCRIVE MEGLIO LA TUA IDENTITÀ SESSUALE?”

La DC Public Schools (DCPS) di Washington sta somministrando a studenti di meno di 12 anni dei questionari sulla loro “identità sessuale” e sul loro eventuale stato “transgender”. L’iniziativa del questionario, che è  stato prodotto da un’azienda privata di proprietà di Xan Tanner, genero del procuratore generale degli Stati Uniti, è stata comunicata con un’e-mail ai genitori lo scorso 25 ottobre, condivisa dal Daily Caller, la quale spiega che il DCPS esaminerà gli studenti durante le lezioni sul loro ambiente di “apprendimento socio-emotivo” e che ciascuno potrà comunque escludere i propri figli dal “sondaggio”.

Come negli anni precedenti, il sondaggio chiede conto a studenti delle classi 6-12 anni del rispettivo genere e identità sessuale – si legge nella comunicazione ai genitori-. Tali domande aiuteranno il Distretto a promuovere un trattamento equo per tutti gli studenti in conformità con la nostra Guida alle politiche transgender e di genere non conforme”.

La “Guida” in questione, pubblicata nel 2015 dall’ex responsabile del DCPS Kaya Henderson, avverte dal canto suo che “gli studenti hanno il diritto di essere chiamati dai docenti e dagli altri alunni con il nome e il pronome che corrispondono all’identità di genere percepita” e dichiara che gli standard del DCPS per l’educazione sanitaria “supportano l’importanza dell’orientamento sessuale“.

Una domanda a scelta multipla del sondaggio in questione chiede agli studenti quale delle varie alternative “descrive meglio la tua identità sessuale“, mentre un’altra domanda direttamente ai bambini se sono “transgender“.

Il sondaggio è fornito dalla società di consulenza Panorama Education, della quale dal 2018 il Distretto si avvale per somministrare “sondaggi” agli studenti, insegnanti e famiglie. Un portavoce di tale azienda ha dichiarato al Daily Caller che “le decisioni sul contenuto dei sondaggi, su come vengono gestiti e su altri modi di interagire con Panorama Education vengono prese dalle scuole e dai rispettivi Distretti scolastici locali, i quali sanno meglio di tutti quali dei nostri strumenti, offerte e domande dei sondaggi sono adatti alle loro comunità“.

Come già detto, la Panorama Education è di proprietà di Xan Tanner, genero del procuratore generale Merrick Garland, divenuto noto negli ultimi anni per il costante supporto fornito al Dipartimento di Giustizia (DOJ) degli Stati Uniti nei contenziosi legali avviati con esponenti del mondo prolife e con genitori che si sono opposti alle politiche pro-gender. Fra i contributori dell’azienda di Tanner risulta anche il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg.

Secondo la Heritage Foundation, alcuni materiali prodotti e diffusi dalla Panorama Education sono debitori di alcuni presupposti dell’ideologia della “critica della razza” (CRT), cioè di quella “ideologia che guarda al mondo e all’identità personale attraverso la lente della razza, dell’oppressione e del privilegio“. A conferma di ciò una delle domande del sondaggio impartito dal DCPS che chiede appunto agli studenti: “Nella tua scuola, quanto spesso sei incoraggiato a pensare più a fondo su argomenti legati alla razza?“.

Il questionario recentemente somministrato a Washington, ad avviso del presidente del Ruth Institute Jennifer Roback Morse, costituisce “un’oltraggiosa invasione della privacy e un palese tentativo di promuovere il transgenderismo“. “Il sondaggio chiede agli studenti la loro ‘identità di genere’ e ‘orientamento sessuale’, ma i bambini normalmente non si chiedono se sono ‘trans’ o meno. Questo pensiero deve essere piantato nelle loro menti“, ha osservato la d.ssa Morse. Secondo la studiosa, infatti, “i bambini sono notoriamente suscettibili al potere della suggestione“.

L’obiettivo è fornire munizioni da usare contro i genitori che si oppongono alle scuole che consentono agli studenti di scegliere nuovi nomi o pronomi che gli insegnanti e altri sono tenuti a usare“, ha commentato la Morse. Circa Garland e il suo conflitto di interessi con Panorama Education, il presidente del Ruth Institute ha ricordato che lo scorso anno il procuratore generale intendeva “inquisire quali ‘terroristi domestici‘ i genitori che si opponevano alla iper-sessualizzazione dei loro figli“. E non dimentichiamo il collegamento con Zuckerberg che, come sostenitore di Panaroma Education, è presidente e CEO della società madre di Facebook, la Meta Platforms, Inc, gigante dei social media noto per la censura di qualsiasi tipo di discussione critica alle teorie sull’identità e sull’orientamento sessuale “variabili”…

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