Non si può lasciare cadere nell’oblio ciò che milioni di persone hanno vissuto con Conte e Draghi

di Maria Bigazzi

ANCORA NESSUNO RISPONDE DEI DANNI MATERIALI E MORALI CAUSATI A CHI È STATO TRATTATO, PER UNA LIBERA SCELTA SANITARIA, COME UN CRIMINALE SOLO PERCHÉ HA FATTO VALERE I PROPRI DIRITTI, BATTAGLIA PER CUI TUTTI I CITTADINI CI HANNO GUADAGNATO, PERCHÉ UN POPOLO CHE SI SOTTOMETTE IN MASSA SENZA OBIETTORI A UN POTERE CHE LO COMANDA È UN POPOLO FINITO…

Rispetto e uguaglianza, libertà e solidarietà, sono termini oggi utilizzati in modo continuo e abusivo, che nella realtà dei fatti non esistono proprio. Non si può lasciare cadere nell’oblio ciò che decine di migliaia di persone hanno vissuto in questi ultimi anni a causa di due governi che non hanno fatto gli interessi degli italiani, il Conte 2 e quello presieduto da Mario Draghi, esecutivi sostenuti da molti, sia semplici cittadini sia “esperti” che hanno preferito tacere durante la pandemia su alcune delicate questioni medico-sanitarie.

Il silenzio, l’approvazione tacita e sottomessa di ricatti quali quello vaccinale in cambio della propria libertà, dei propri diritti come quello al lavoro (art. 4 e 35 della Costituzione e art. 15 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea), allo studio (art. 34 Cost. e Legge 13 luglio 2015, n.107) e alla libertà (art. 13 C.), hanno contribuito a creare un clima pesante e di ingiustizia, perché quando si vive qualcosa di ingiusto non si può declinare ogni responsabilità a danno di altri.

It’s not so much staying alive, it’s staying human that’s important. What counts is that we don’t betray each other”. “Non è tanto restare vivi, quanto restare umani che è importante. Ciò che conta è non tradirci a vicenda”. Così scriveva George Orwell (1903-1950) in 1984, ed è ciò che stiamo esattamente vivendo noi, ovvero una vera e propria disumanizzazione e perdita della ragione.

Da giorni si leggono e si sentono accuse di ogni genere nei confronti di chi si è rifiutato di sottoporsi al “vaccino” anti-Covid-19, e contro il personale sanitario reintegrato dopo mesi di sospensione che hanno creato problemi notevoli per vivere e a mantenere la propria famiglia. Gli stessi, peraltro, che a inizio 2020 venivano acclamati come eroi per poi, di lì a pochi mesi, essere buttati letteralmente fuori dagli ospedali e dai centri medici.

E poi si parla di rispetto. Lo stesso rispetto con cui si additano ancora i non vaccinati che, a detta di molti, dovrebbero girare con un segno distintivo per farsi riconoscere ed essere così evitati.

Pensiamo se oggi, con tutti i malori improvvisi, le malattie che si sono sviluppate o risvegliate a causa dei vaccini, ma anche solamente i tanti problemi e fastidi che fanno ripetere a molti di non sentirsi più come prima, immaginiamo se questi nel momento del bisogno, dopo aver detto di rifiutare le cure dai medici non vaccinati si sentissero respinti e non curati dagli stessi.

Si griderebbe allo scandalo, ma è la stessa identica cosa di quello che stanno facendo vivere ai sanitari reintegrati che per vari motivi hanno rifiutato la somministrazione del vaccino, a partire dai reali e oggi purtroppo evidenti pericoli per la salute stessa delle persone.

Inutile negare come tale farmaco abbia causato innumerevoli problemi, riportati e dettagliatamente spiegati in studi e articoli scientifici facilmente reperibili anche sul web. E non serve essere medici per comprenderlo, ma purtroppo ancora adesso, nonostante tutto, si continua a procedere con le dosi dopo le quali, tra l’altro, pare ci si ammali ancora più facilmente (basta confrontare i dati dell’estate 2020 con quelli dell’estate 2022 per riscontrare come le continue dosi di vaccino abbiano favorito l’impennata del tasso di positività). E i problemi non tendono a diminuire, considerando anche le possibili e già in molti casi riscontrabili problematiche riguardanti i giovani, in particolare per le femmine con le presunte disfunzionalità dell’apparato riproduttivo e del cuore per i maschi, come riportato in diversi studi, tra i quali quello dell’immunologa Roxana Bruno, confermato dalla studiosa Janci Chunn Lindsay e del virologo Bill Gallaher, che riporta anche i numerosi casi di aborti spontanei e di irregolarità mestruali in donne vaccinate.

Situazioni già ipotizzate fin dal principio e ora evidenti nella realtà, alle quali però ancora troppi non vogliono credere gridando così al complottismo e al fanatismo di chi le sostiene. E intanto ancora nessuno risponde ai danni materiali e morali di chi è stato trattato come un criminale solo perché ha fatto valere i propri diritti, battaglia per cui tutti i cittadini ci hanno guadagnato, perché un popolo che si sottomette in massa senza obiettori a un potere che lo comanda a proprio piacimento, è un popolo finito.

Ma ancora oggi il muro della menzogna che ha diviso e rovinato il nostro Paese (e non solo) non è stato abbattuto e sono molte le vittime che cadono ai suoi piedi. L’autore russo Aleksandr Solženicyn, riferendosi alla propaganda del comunismo, scrisse: “il rifiuto di partecipare alla menzogna è la chiave della liberazione”, non certo l’assuefarsi o l’accettare un male come male minore.

Aberrante è stato il ricatto posto a chi non poteva permettersi di perdere il lavoro con cui sostiene la propria famiglia, ma ci sono state persone che hanno perso tutto ma non la dignità e la libertà, combattendo fino all’ultimo per dimostrare ai propri figli che la coerenza e la giustizia sono valori per cui è giusto combattere sempre, qui su questa terra e in ogni momento storico.

Quello che stiamo vivendo ora è l’incapacità di riconoscere i propri errori e la responsabilità di accettare l’inganno e ripartire nonostante le macerie e le crepe che ci accompagneranno per anni. “E’ molto più facile ingannare la gente, che convincerla che è stata ingannata”: così possiamo parafrasare lo scrittore statunitense Mark Twain (1835-1910), un invito che oggi deve spronare a ricercare la verità, quella che ancora adesso viene ignorata.

 

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