Non temete! Coraggio! La luce è venuta nel mondo, non mettiamola sotto il moggio!

di Nicola Sajeva

LA GRANDE FESTA ORMAI IMMINENTE CI FA CONSIDERARE UNA RIFLESSIONE PROFONDA SUI CAMMINI DA INTRAPRENDERE PER PORTARE FUORI DALLA TRISTEZZA E DAI DISORDINI LA BARCA DELLA NOSTRA ESISTENZA

La nostra ricerca di trovare risposte a tutte le inquietudini che attraversano il cuore dell’uomo deve soffermarsi a prendere in considerazione anche i messaggi che il Natale, ogni anno, ritorna a proporci.

L’attuale momento storico ci fa considerare non rinviabile una riflessione profonda sui cammini da intraprendere per portare fuori dai marosi la barca della nostra esistenza. Molte le paure, molte le trepidazioni, molte le incertezze che disorientano e tentano di non rendere visibile l’orizzonte della gioia, della serenità, della pace.

Non temete… così viene vinto lo sbigottimento dei pastori che “Vegliavano la notte a guardia del loro gregge” (Lc 2,8). Una luce insolita aveva turbato il loro cuore e tutta la scena assumeva i contorni di qualcosa di umanamente inspiegabile.

Non temete… facciamoci raggiungere dalla rassicurante ricchezza di queste parole. Una sferzata di fiducia per ritrovare la gioia della speranza, per riconsiderare qualche traguardo ritenuto non più alla nostra portata.

Non temete… il cielo si apre, interviene nella vicenda umana per sostenere, per dare coraggio, per vincere la paura, per rendere possibile l’impossibile. Non temere Maria, non temere Giuseppe, ed ancora non temete pastori; stupenda eco rappresenta la voce di Papa Giovanni Paolo II: “Non abbiate paura, aprite, anzi spalancate le porte a Cristo”.

Maria, Giuseppe, i pastori, gli uomini del nostro tempo sono invitati a non avere paura, a fidarsi della volontà di Dio.

Non temete! E’ tutta qui la gioia del Natale, è tutta qui la grandezza del messaggio di speranza che la Chiesa, ogni anno, desidera proporci.

Fuori da questa riflessione c’è solo l’occasione di spreco che indirizza fuori dalla luce e concede agli insipienti organizzatori di ricercati cenoni, il ruolo di mattatori inarrivabili.

Se la festa trova le radici nel rassicurante invito a non  aver paura, a non temere, ad accendere nel nostro cuore la lucerna della fede, ogni cosa va ad occupare il giusto posto e il calore della mangiatoia riuscirà  a penetrare, vivificandole, tutte le fibre della nostra esistenza.

Ed è così che il Natale diventa fonte di serenità non episodica, ma con un limite di tempo condizionato solo dalla profondità raggiunta dal suo messaggio di vita.

Non temete… le vicende del Crocifisso contestato, del Presepe messo in discussione, saranno momenti sterili di un islamismo teso alla prevaricazione se la tenuta della nostra fede non cavalcherà l’onda della protesta momentanea ma, sceglierà di assumere gli aspetti profondi della vera testimonianza. Purtroppo molto spesso registriamo l’intervento indignato di sedicenti cattolici che poi alla prima occasione sono pronti a mettere in discussione i capisaldi dei valori cristiani. Per questo motivo, sotto la crosta di questa indignazione facilmente possiamo riscontrare i segni di una grave intolleranza che, superando i confini religiosi, occupa tutti gli spazi della convivenza civile.

Non temete! Coraggio! La luce è venuta nel mondo, non mettiamola sotto il moggio!

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