Il sottosegretario Delmastro: “Possiamo liberare l’Italia dal cancro delle mafie”

di Matteo Orlando

ARRESTATO MATTEO MESSINA DENARO, SUPER BOSS DI “COSA NOSTRA”. IL SOTTOSEGRETARIO ALLA GIUSTIZIA ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FRATELLI D’ITALIA): “TUTTI GLI STRUMENTI, ANCHE I PIÙ DURI, DEBBONO ESSERE MESSI IN CAMPO CONTRO LA MAFIA”

Nella mattinata di Lunedì 16 gennaio 2023 è stato arrestato nel capoluogo siciliano il boss mafioso più ricercato d’Italia, Matteo Messina Denaro, latitante da 30 anni.

Il 60enne Matteo Messina Denaro è stato arrestato alle 9.18 del mattino in una clinica privata di Palermo, specializzata in oncologia, dove era stato curato per un anno.

Era la persona più ricercata d’Italia, ma per 30 anni ha continuato a vivere vicino alla sua casa di Castelvetrano (Trapani), fedele al principio di Cosa Nostra che il potere mafioso si esercita sul territorio del proprio mandamento e non conviene allontanarsene troppo.

Il suo arresto, si spera, chiude definitivamente una fase nera della storia d’Italia fatta di barbari assassinii e stragi.

“Possiamo liberare l’Italia dal cancro della mafia per il quale. Sono fiero che il governo guidato da Giorgia Meloni abbia fatto quanto possibile per mantenere nel solco della Corte Costituzionale e della Cedu la normativa speciale antimafia. Con la mafia non si scherza, non si può arretrare e non è una partita di dama: per cui tutti gli strumenti, anche i più duri, debbono essere messi in campo”, ha dichiarato ad Informazione Cattolica  l’onorevole di Fratelli d’Italia Andrea Delmastro Delle Vedove, Sottosegretario di Stato al Ministero della giustizia.

“Lo Stato è sempre più forte della criminalità organizzata. La cattura di Matteo Messina Denaro potrebbe dare enormi spunti investigativi, in ogni caso racconta culturalmente, soprattutto ai più giovani, che perdi sempre contro lo Stato, che una vita da recluso, da rifugiato, da latitante non dà mai vittoria”, ha sottolineato il 46enne Sottosegretario piemontese.

Il Sottosegretario alla Giustizia ne ha anche per il mondo cinematografico. “Al di là di certe coreografie hollywoodiane, non c’è nulla di romantico nella vita del boss mafioso che vive come un topo e poi viene sempre catturato. Lo Stato, purtroppo, ci può mettere del tempo. Ma alla fine vince sempre”.

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