Paola Egonu ritorna: ripensamento, nostalgia o solo soldi?

di Gian Piero Bonfanti

PAOLA EGONU, POSSIAMO PENSARE CHE TI SIA SBAGLIATA?

Leggiamo le notizie riguardanti la talentuosa pallavolista Paola Egonu, nata a Cittadella (PD) da genitori di nazionalità nigeriana, nota anche perché scelta come portabandiera della bandiera olimpica per la cerimonia di apertura dei Giochi della XXXII Olimpiade di Tokyo del 2021.

Negli scorsi mesi le sono state mosse diverse critiche in merito alle sue affermazioni, che definivano l’Italia come un paese razzista.

La stessa è salita sul palco del festival di Sanremo recitando un lungo monologo a fronte di un lauto compenso di 25mila euro.

Ricordiamo inoltre che in questa stagione Paola Egonu ha militato nella squadra turca Vakifbank Istanbul, scegliendo di giocare in un paese non proprio noto per essere baluardo dei “diritti civili”.

Anche per questa scelta incoerente la Egonu è finita nei titoli di tutti i giornali, divenendo facile bersaglio di tutta la cronaca “gossippara”.

Ora la campionessa ci rende noto che farà un’altra scelta, ovvero quella di rientrare a giocare nel nostro Paese, che lei ha definito razzista, accettando, a quanto pare, l’ingaggio del Vero Volley di Monza, che si attesterebbe intorno al milione di euro a stagione (800 mila euro, oltre a premi e bonus).

Altri effetti collaterali che questa scelta comporterà in termini di visibilità e di opportunità per la Egonu saranno gli utili derivanti dalle sponsorizzazioni, visto il legame con Giorgio Armani di cui è testimonial.

Anche questa volta la stampa si è scagliata contro l’atleta scrivendo titoloni infamanti, forse alcuni anche a ragion veduta.

Il più comune è: «Per un milione di euro dimentica l’Italia razzista».

È infatti il primo pensiero che salta in mente a tutti, ma se il motivo non fosse solo quello?

Si può anche supporre che a 25 anni, nel pieno della carriera sportiva e all’apice della popolarità, certe scelte siano consigliate e le affermazioni siano “imboccate”.

Risentendo il monologo di Sanremo infatti è facile intuire come certe affermazioni erano studiate a tavolino ed anche ciò che ha dichiarato durante la “conferenza stampa”, in cui definiva l’Italia un paese razzista, sia stata tutta una recita che rispettava un copione.

Dobbiamo credere che la pallavolista non si riconosce nel paese che le ha dato così tanto, in termini di riconoscimenti e popolarità?

Ci sono persone molto meno fortunate di lei, e non per questo il tema deve essere sempre quello del colore della pelle.

Ma noi non vogliamo pensare male e per questo crediamo che la Egonu abbia avuto un ripensamento, forse dovuto a nostalgia per il nostro amato Paese, e siamo convinti che questa non sia una scelta dettata unicamente da un aspetto meramente economico.

Quanti giovani pensando di andare controcorrente affermano o fanno cose delle quali poi si pentono?

È vero, forse sarebbe stato meglio se la Egonu durante le interviste e le dichiarazioni rilasciate alla stampa fosse stata più cauta, ma questo è ciò che è accaduto e le parole sono oramai incise sulla pietra.

Ci torna in mente un celebre proverbio siciliano che recita così: “Zoccu ora si schifia veni lu tempu ca si ddisia”, ossia “quello che adesso si disprezza, un giorno sarà desiderato”.

È proprio vero, la saggezza degli anziani difficilmente non colpisce il punto. Diamo la possibilità ai nostri giovani di sbagliare e di scoprire la bellezza del nostro Paese.

È inutile proseguire sul sentiero dell’odio, andiamo oltre e non facciamoci appassionare da queste piccole vicende. C’è molto altro di cui occuparci.

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