La Beata Vergine ha insegnato agli apostoli ed istruisce anche noi oggi

di Giuliva di Berardino

MARIA CI INSEGNA COME POSSIAMO LASCIARCI “FARE” DA DIO, COLLABORARE CON LUI, DARGLI SPAZIO NELLA NOSTRA ESISTENZA E NELLA NOSTRA CARNE

Il vangelo di oggi annuncia il centro della nostra salvezza, il cuore vivo della nostra fede: possiamo collaborare con Dio attraverso la nostra fragile umanità. Maria ce lo insegna, lo ha insegnato agli apostoli e lo insegna a noi oggi. Il racconto che ascoltiamo oggi, in questa festa dell’Annunciazione del Signore, è la testimonianza di Maria, che ci insegna come possiamo lasciarci fare da Dio, collaborare con Lui, darGli spazio nella nostra esistenza e nella nostra carne.

Maria ci ha trasmesso la sua testimonianza perché ha desiderato trasmettere a tutti i credenti che Dio si fida di questa umanità e può affidare a ciascuno di noi un modo specifico per collaborare con Lui. Certamente Maria ha una missione unica, perché porta a compimento l’opera del Padre, tutta la storia, fino al “sesto mese” e fa riferimento al sesto mese del concepimento di Elisabetta, la madre del profeta Precursore di Cristo.

Maria è colei che è stata scelta per portare a compimento l’attesa d’Israele e quindi con il suo Eccomi- Hinnèni in ebraico, porta a  compimento ogni speranza umana. In questo sesto mese ricorre infatti il grande simbolismo del numero 6, numero dell’incompiutezza: 6 sono i giorni della creazione che precedono lo Shabbat, 6 è, nella mistica ebraica, il numero del mondo animale, e anche l’uomo, che deve ancora essere visitato dallo Spirito divino per diventare quel “più di umanità” al quale egli è chiamato, e 6 sono i mariti della donna samaritana prima di conoscere Gesù, prima cioè che la sua vita arrivasse al compimento e alla pace. E Maria,  donna coperta dall’ombra dello Spirito, riceve il dono della visita di un angelo proprio nel sesto mese. E’ lei porta a compimento tutto, che permette il passaggio al 7 cioè al completamento perfetto di ogni realtà creata, perché ha scelto di collaborare con Dio, permettendo a Dio di nascere “nella carne“, la sua carne.

Chiediamo allora a Maria che oggi il suo  Hinnenì, il suo Eccomi, ci salvi, ci guarisca, ci liberi e porti a compimento il desiderio di bene che Dio ha oggi per questa nostra umanità.

Invochiamo Maria con questa meraviglioso inno dedicato a Maria in questo giorno. 

Ave, maris stella, Dei Mater alma, atque semper Virgo, felix cæli porta.

Ave, stella del mare, madre gloriosa di Dio, vergine sempre, Maria, porta felice del cielo.

Sumens illud «Ave» Gabriélis ore, funda nos in pace, mutans Evæ nomen.

L’«Ave» del messo celeste reca l’annunzio di Dio, muta la sorte di Eva, dona al mondo la pace. 

Solve vincula reis, profer lumen cæcis mala nostra pelle, bona cuncta posce.

Spezza i legami agli oppressi, rendi la luce ai ciechi, scaccia da noi ogni male, chiedi per noi ogni bene.

Monstra te esse matrem: sumat per te preces, qui pro nobis natus, tulit esse tuus.

Móstrati Madre per tutti, offri la nostra preghiera, Cristo l’accolga benigno, lui che si è fatto tuo Figlio.

Virgo singuláris, inter omnes mitis, nos culpis solútos, mites fac et castos.

Vergine santa fra tutte, dolce regina del cielo, rendi innocenti i tuoi figli, umili e puri di cuore.

Vitam præsta puram, iter para tutum: ut vidéntes Iesum semper collætémur.

Dónaci giorni di pace, veglia sul nostro cammino, fa’ che vediamo il tuo Figlio, pieni di gioia nel cielo.

Sit laus Deo Patri, summo Christo decus, Spirítui Sancto, honor, tribus unus. Amen.

Lode all’altissimo Padre, gloria al Cristo Signore, salga allo Spirito Santo, l’inno di fede e di amore. Amen.

 

BUONA GIORNATA CON IL VANGELO DI OGGI (LC 1, 26-38 – SOLENNITÀ DELL’ANNUNCIAZIONE DEL SIGNORE)

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

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