Il silenzio del Pd sul QatarGate

di Angelica La Rosa

SCHLEIN DEBUTTA IN EUROPA, MA È COLPITA DA AMNESIA

Andare in Europa e mettere in difficoltà il governo italiano e il premier Meloni. Con questo intento propagandistico e anti-italiano ha esordito nei giorni scorsi Elly Schlein, a Bruxelles in qualità di membro di spicco dei Socialisti europei.

Come hanno fatto in passato anche altri leader della sinistra nostrana, la Schlein ha sparato a zero contro le politiche dell’esecutivo, infischiandosene dell’interesse nazionale.

Sul tema dell’immigrazione, per esempio, la leader del PD, usando la solita retorica populista, ha accusato Giorgia Meloni di scarso coraggio in materia ed ha spiegato che il governo italiano dovrebbe chiedere all’Unione una nuova missione di ricerca e salvataggio, sul modello di Mare Nostrum. Inoltre la deputata ha spinto ad attivare la direttiva sulla protezione temporanea con chi sta fuggendo da situazioni di tortura e discriminazione, oltre che di guerra.

Insomma la Schlein, come è successo per i profughi ucraini, vorrebbe l’attivazione della direttiva sulla protezione temporanea per tutti i migranti.

Quindi la linea del Partito Democratico italiano rimane sempre la stessa: accoglienza indiscriminata nei confronti di tutti.

La posizione della Schlein contro gli interessi italiani si è palesata anche riguardo al green Deal, allo stop ottenuto grazie al centrodestra dei motori a benzina e diesel. La segretario del Pd ha incontrato Paolo Gentiloni e Frans Timmermans, il vicepresidente della Commissione europea che in più occasioni si è scagliato contro l’Italia per la sua contrarietà all’applicazione di un disposto che danneggerebbe il tessuto economico e sociale del nostro Paese.

La segretaria Pd ha dimostrato di avere recepito talmente bene la “lezione” dei due interlocutori, che ha puntato il dito contro la scelta di Italia e Germania di fermare la direttiva che imponeva la fine delle immatricolazioni delle auto con motori endotermici nel 2035 in nome delle auto elettriche. Un provvedimento che avrebbe raso al suolo l’automotive europeo in favore di quello cinese, che per fortuna è stato bocciato.

Inutile dire che la leader del PD ha ricevuto le coccole da Paolo Gentiloni (che ha definito “bellissimo” l’esordio di Elly Schlein nel gruppo del Pse, “in perfetto inglese“) ma né lui né la Schlein hanno accennato, minimamente, alla vergogna dei socialisti europei invischiati nel Qatargate. Il tema, infatti, è scomparso magicamente dall’agenda della segretaria. E anche la stampa presente a Bruxelles, come gran parte della stampa italiana comandata a bacchetta da certi potentati economici, ha ignorato lo spinoso argomento.

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