L’arcivescovo Percă: “L’Europa occidentale ha da tempo voltato le spalle al cristianesimo”

L’arcivescovo Percă: “L’Europa occidentale ha da tempo voltato le spalle al cristianesimo”

di Matteo Orlando 

L’ARCIVESCOVO E METROPOLITA CATTOLICO ROMANO DI BUCAREST (ROMANIA), MONSIGNOR AUREL PERCĂ, HA CHIESTO LA DIFESA DEI “VALORI RELIGIOSI E NAZIONALI”, AFFERMANDO CHE L’EUROPA OCCIDENTALE “HA VOLTATO LE SPALLE AL CRISTIANESIMO”

L’arcivescovo e metropolita cattolico romano di Bucarest (Romania), monsignor Aurel Percă, ha chiesto la difesa dei “valori religiosi e nazionali”, affermando che l’Europa occidentale “ha voltato le spalle al cristianesimo molto tempo fa”.

Secondo l’arcivescovo i leader dell’Unione europea “hanno adottato un’ideologia fatta di un umanesimo ateo e materialista, che impongono ai popoli”.

Il coraggioso arcivescovo ha spiegato che da 16 anni la Romania fa parte dell’Unione Europea dicendo che il 1° gennaio 2007 i rumeni erano “felici di far parte dell’Unione Europea. Speravamo che l’Europa secolarizzata prendesse lo spirito cristiano dei paesi post-comunisti, in particolare i Paesi cattolici, prima, e poi da quelli ortodossi, Romania, Bulgaria.Quando la Chiesa nei Paesi dell’Europa dell’Est ha sollevato timori per il secolarismo e l’ateismo nei Paesi occidentali, gli euro-entusiasti ci hanno detto che si stava aprendo una grande opportunità per questi Paesi, compresa la Romania, per introdurre i valori cristiani nell’Unione Europea. Dopo alcuni anni, è diventato evidente che i nostri gruppi di governo stanno soccombendo all’influenza dei leader dell’Unione Europea, che promuovevano un sistema di valori senza Dio”.

Diffondendo il suo sermone pasquale nella Cattedrale di San Giuseppe l’arcivescovo ha ricordato che i leader dell’Unione europea credono che Dio “non sia più necessario per creare un unico stato nel nostro continente”.

Convinto che l’Europa occidentale abbia da tempo voltato il metropolita di Bucarest ha ricordato che nelle  scuole olandesi o francesi, ad esempio, “è presentata una falsa visione della storia. Lì apprendono che la civiltà è apparsa in Europa solo a seguito della Rivoluzione francese – alla fine del XVIII secolo – e che ciò che era prima era solo oscurità e arretratezza. Tuttavia questo è completamente falso; del resto sappiamo benissimo che tutta la scienza è nata e si è sviluppata nelle università cattoliche medievali. La Chiesa ha insegnato all’Europa a leggere e a scrivere. Si fece promotore non solo della scienza e della cultura, ma anche dell’accoglienza e della cura dei malati”.

L’arcivescovo ha richiamato l’attenzione sul “fenomeno preoccupante” della “perdita dell’identità nazionale”, affermando che questa è “imposta dall’alto”. “I paesi occidentali stanno perdendo la loro identità nazionale. Questo processo avviene non perché le persone stesse lo vogliano, ma perché è loro imposto dall’alto. I parlamenti nazionali possono votare e decidere su questioni del tutto secondarie. Le decisioni veramente importanti vengono prese da piccoli organi, vengono prese a Bruxelles. Ad occhio nudo si può vedere che i leader dell’Unione Europea hanno adottato un’ideologia fatta di umanesimo ateo e materialista”.

Monsignor  Percă ha spiegato che “questa nuova ideologia è una sorta di pseudo-religione basata sui miti”. ” Quali sono questi miti? Per citarne alcuni: il mito dell’uguaglianza di altre unioni al matrimoniale tradizionale. Non è più maschio, non è più femmina…, il mito della credenza nell’onnipotenza della scienza. Attraverso la scienza pensano di risolvere tutto. Ci dicono che la scienza salverà noi e il mondo che ci circonda. Li vediamo tutti questi “progressi” della scienza… Il mondo di oggi dice che Dio non è più necessario. L’uomo è in grado di salvarsi”.

Un altro mito, ha sottolineato monsignor Percă, è “la predicazione delle negazioni dell’anima umana e della coscienza, promuovendo così una falsa immagine dell’uomo. Questo ha conseguenze fatali in tutti i settori della cultura e della vita socio-politica ed economica. Basta notare quanto sia perversa questa introduzione nelle scuole, dove la religione viene rimossa, dove vengono insegnati tutti i tipi di teorie di genere e ogni genere di cose, vediamo come proliferano le droghe nelle scuole, i delitti che iniziano a comparirsi tra gli studenti… Togliamo la religione, togliamo Dio ed ecco gli effetti. In questo senso circola la tesi che la colpa sia una nevrosi, una malattia mentale che tu stesso devi guarire. Siamo arrivati al mito dell’assenza di peccato dell’uomo. Siamo nel pieno relativismo: puoi fare qualsiasi cosa, perché è permesso. È stato riferito in Occidente che molti psichiatri e psicologi che erano credenti nella loro giovinezza hanno perso la fede e ora propagano questi miti”.

Secondo mons. Percă la lotta contro la Chiesa si sta intensificando. Il metropolita di Bucarest ha chiesto la difesa dei “valori religiosi e nazionali” e la difesa della “fede e della presenza di Cristo nella vita pubblica”.

Concludendo il suo sermone l’arcivescovo ha detto ai cristiani: “dobbiamo difenderci perché siamo minacciati. Fortunatamente ci sono molti segni positivi nella nostra società e questo ci fa sperare che sapremo difendere la fede e sapremo difendere Cristo, che continuerà ad essere presente nella società. L’essenziale è non avere paura di essere testimoni di Cristo Risorto!”.

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