Abbiamo bisogno di Dio per vivere in profondità

di Giuliva di Berardino

IL VANGELO DEL GIORNO COMMENTATO DA UNA TEOLOGA LITURGISTA


Gv 15, 1-8

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

Oggi il Vangelo ci annuncia che abbiamo bisogno di Dio per vivere in profondità, per vivere nella verità profonda che dona senso alla nostra esistenza e le dona fecondità. La parabola della vite che Gesù racconta ci offre un insegnamento importante: come la vite che ha bisogno di essere purificata dai tralci per portare frutto, ma anche di essere potata perché porti ancora più frutto, così anche noi abbiamo bisogno che Dio ci purifichi, ci porti all’essenziale. Infatti potremmo chiederci: che cosa resta della vite, se tagliamo sia i tralci, che non portano frutto, sia i rami che lo portano?

La risposta è semplice: resta l’essenziale! Ecco, dunque, il messaggio di oggi: per portare frutto nel Signore, dovremmo arrivare al punto di cogliere l’essenziale, cioè arrivare alla percezione evidente, non solo mentale, ma anche esperienziale, reale, che la vita e i frutti non li possiamo fabbricare noi, ma li riceviamo dall’unica Verità che ci fa vivere, che ci fa restare in vita. E poiché Gesù ha detto di essere Lui la vite, significa che ciò che ci fa restare in vita è solo Lui, la Sua vita è per noi linfa vitale, il Suo Spirito d’amore è vita in noi. E’ importante dunque oggi chiedersi: Cosa mi tiene in vita? Cosa è davvero utile per me? Una cosa è certa: sicuramente non è utile stare a perdere tempo ad attaccarci a cose che non mi migliorano nell’amore.

San Paolo, nella prima Lettera ai Corinzi al capitolo 13 “L’Amore non avrà mai fine. Invece le profezie scompariranno, il dono delle lingue cesserà, la scienza svanirà. Perché la nostra conoscenza è imperfetta, e imperfetto è anche quello che profetizziamo.” Prima o poi tutto finirà, invece, se andiamo all’essenziale, se custodiamo ciò che è davvero utile per noi, potremo essere anche noi utili per qualcuno e servirlo con amore.

Papa Francesco in un suo discorso ha detto che “chi non serve nulla in realtà non serve a nulla”! Invochiamo lo Spirito Santo, perché ci doni la grazia di lasciarci purificare da tutto ciò che ci impedisce di amare e servire gli altri nel modo giusto. Buona giornata!

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