Un terzo errore moderno (comune tra i fedeli): l’universalismo

di Mons. Charles Pope*

CI SONO MOLTI ERRORI NEL NOSTRO TEMPO CHE SI MASCHERANO DA SAGGEZZA ED EQUILIBRIO

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Ci sono molti errori nel nostro tempo che si mascherano da saggezza ed equilibrio. Il seguente elenco è più fenomenologico che filosofico.

Dire che qualcosa è fenomenologica significa indicare che è più descrittivo della cosa così come viene esperita che dell’esatto modo filosofico o scientifico di categorizzarla. Ad esempio, dire che il sole sorge e tramonta è descrivere il fenomeno, o ciò che vediamo e sperimentiamo. In realtà il sole non sorge né tramonta. Piuttosto, la Terra ruota rispetto al Sole, che rimane fisso. Ma usiamo il fenomeno (ciò che sperimentiamo) per comunicare la realtà, piuttosto che parole più scientifiche come apogeo, perigeo, nadir e periasse.

E così, nell’elenco che segue proponiamo alcuni errori fondamentali del nostro tempo che sono comuni, ma usiamo un linguaggio che riguarda meno le filosofie e gli errori logici, e più gli errori vissuti. Inoltre, mentre gli errori sono comuni nel mondo, li presentiamo come particolarmente problematici perché troppo spesso li troviamo anche nella Chiesa. Sono tristemente e comunemente espresse dai cattolici e rappresentano una sorta di infezione che si è insediata che riflette il pensiero mondano e secolare, non il pensiero pio e spirituale.

Oggi vediamo il terzo di questi otto errori: l’universalismo.

3. Universalismo

L’universalismo è la convinzione che la maggior parte, se non tutte le persone, alla fine saranno salvate. Ciò è direttamente contrario alle parole di nostro Signore, il quale tristemente testimonia che “molti” sono sulla via che conduce alla distruzione e “pochi” sono sulla via angusta e difficile che conduce alla salvezza (vedere Matteo 7,14 e Lc 13,23-30). Il Signore pronuncia dozzine di parabole e altri avvertimenti a questo proposito, e l’insegnamento diretto del Signore rende chiaro che dobbiamo accettare con sobrietà che molti, e non pochi, andranno perduti a meno che noi, per grazia di Dio, con urgenza li riportiamo a Cristo e al discepolato autentico. L’universalismo è una grave discrepanza ampiamente diffusa oggi. I cattolici raramente, se non mai, ascoltano sermoni che avvertono del giudizio o della possibilità dell’inferno. Non ne parlano nemmeno con gli altri, non la considerano nemmeno una possibilità reale. Data la pervasività dell’universalismo, c’è poca urgenza tra i cattolici di evangelizzare o addirittura di vivere la fede essi stessi. Questo atteggiamento deve scomparire se ci deve essere una seria riforma della Chiesa, o zelo evangelico.

* Fonte: National Catholic Register

 

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