I potenti truccano le carte per ottenere ciò che vogliono … tutto a norma di legge!

di Padre Giuseppe Tagliareni

SI ARRIVA AL DELITTO PER IL DESIDERIO ECCESSIVO DEI BENI TERRENI

L’episodio della vigna di Nabot, di cui si parla nel ciclo di Elia, mostra come si arriva al delitto per il desiderio eccessivo dei beni terreni e per l’abuso di potere.

Il povero Nabot a nessun prezzo voleva cedere la vigna al re Acab, perché era la fetta della Terra promessa e concessa alla sua famiglia d’origine. La regina Gezabele, d’accordo col re, ordì tutta una trama per far lapidare Nabot e confiscarne la vigna. E ci riuscì con la complicità dei capi della città e la falsa testimonianza per truccare il processo e fare condannare l’innocente Nabot.

La storia si ripete infinite volte. I potenti truccano le carte per ottenere quello che vogliono e col denaro o coi favori trovano complici: magistrati, capitani, uomini abietti pronti a testimoniare il falso. E così prendono quel che vogliono: case, terreni, industrie, patrimoni, finanche la libertà di movimento e di pensiero. Tutto a norma di legge. Ma c’è un occhio più alto che non si compiace del male e chiederà conto.

La mitezza disarma il violento e l’amore supera la giustizia. Quanti litigi finiscono in delitti e quante cause in tribunali che non fanno giustizia!

Gesù ci invita a cedere e togliere il motivo del contendere: Non occhio per occhio, ma l’amore all’avversario invoca una superiore giustizia, quella divina. Nella società ci sono molti lupi rapaci, ma gli agnelli vincono!

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Come Nabot a parecchi si ripete la stessa storia, i potenti ci saranno sempre e i poveri rimarranno sempre sconfitti e delusi.