Pugno di ferro contro bullismo e cyberbullismo nelle scuole

di Gian Piero Bonfanti

LA SCUOLA NEGLI ULTIMI ANNI SI È SEMPRE PIÙ RIEMPITA DI BULLI ED ERA ORA CHE QUALCUNO FACESSE QUALCOSA DI COSTRUTTIVO

La scuola negli ultimi anni si è sempre più riempita di bulli ed era ora che qualcuno facesse qualcosa di costruttivo. Sempre più spesso sentiamo notizie di violenze nelle scuole contro coetanei e contro i professori, ma negli ultimi anni cosa si è fatto per arginare il fenomeno?

Oltre ad assistere a corsi su corsi per “informare e sensibilizzare” i bambini ed i ragazzi sui pericoli da bullismo e cyberbullismo non abbiamo visto altro e professori ed alunni sono stati lasciati sempre più in balia di prepotenti.

Tra l’altro questi corsi formativi molto spesso (per non dire sempre) sono ideologizzati e sono tenuti oppure promosse da persone legate da politiche “arcobalenate”. Come se il bullismo riguardasse solo l’omosessualità o le persone gender fluid. Ma i “ciccioni”? I “quattr’occhi”? I “secchioni”? I “bacchettoni”? Dove li lasciamo tutti?

Per tutelare una minoranza, tra l’altro già ampiamente protetta, si sono volute dimenticare tutti gli altri, come se ci fossero persone che soffrono, ma altre che soffrono più di tutte.
Un’ottica completamente errata, secondo la quale se per ipotesi ti rivolgi con un termine femminile ad una donna e questa si “auto percepisce” uomo sei passibile di denuncia ma se deridi una persona perché in sovrappeso o perché porta gli occhiali, un ragazzo molto studioso o un cristiano in quanto tale e denigri la sua fede, va tutto bene perché “se la sono cercata, tanto peggio per loro”.

Ma è stata mai compilata una statistica delle persone che hanno dovuto cambiare istituto ai figli perché perseguitati per una di queste motivazioni? Siamo sicuri che ne scopriremmo delle belle. Intanto in questi giorni il Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, durante una conferenza stampa indetta dalla Lega alla Camera, ha annunciato dei nuovi provvedimenti che verranno presto discussi in Parlamento.

Tre sono i punti fondamentali:
– il primo riguarda il voto in condotta, che sarà riferito a tutto l’anno scolastico. Nella valutazione dovrà essere dato particolare rilievo a eventuali atti violenti o di aggressione nei confronti degli insegnanti, di tutto il personale scolastico e degli studenti. Il comportamento sarà valutato in decimi e farà media, inciderà sui crediti e in caso di 6 in condotta il debito generato dovrà essere recuperato a settembre con una verifica in materia di Educazione civica avente ad oggetto i valori costituzionali e i valori di cittadinanza.

– Il secondo punto riguarda la sospensione, che non sarà più intesa come allontanamento dalla scuola, bensì comporterà un coinvolgimento in attività scolastiche di riflessione e di approfondimento, sui temi legati ai comportamenti che hanno causato il provvedimento. Qualora la sospensione superi i 2 giorni, lo studente dovrà svolgere attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate.

– il terzo punto riguarda i casi di sospensione superiore ai 2 giorni che, se verrà ritenuto opportuno dal consiglio di classe, verranno “scontati” tramite attività di cittadinanza solidale e potranno protrarsi oltre la durata della sospensione.

Ebbene, finalmente degli strumenti pratici in mano a professori per la loro tutela e per l’incolumità di tanti, che spesso subiscono le angherie di pochi.

 

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