Dio c’è e a suo tempo interviene. L’uomo di fede lo sa e attende

di Padre Giuseppe Tagliareni

DIO REGGE LA STORIA

Con Dio ci vuole pazienza. Egli apparentemente tace, “mentre l’empio ingoia il giusto” (Ab 1,13).

Abacuc, vissuto al tempo del profeta Geremia, assiste al crollo delle istituzioni e alla devastazione di Giuda.

“Non ha più forza la legge né mai si afferma il diritto. Il malvagio infatti raggira il giusto e il diritto ne esce stravolto” (1,4).

Dio permette che non si faccia giustizia in tribunale e che il popolo feroce dei Caldei opprima il suo popolo. Ma perché non interviene? Egli, i cui occhi non possono vedere il male?

Il profeta si mette come sentinella per spiare le mosse di Dio. E Dio non lo delude e gli risponde di attendere con fiducia: “Ecco, soccombe colui che non ha l’animo retto, mentre il giusto vivrà per la sua fede” (2,4).

Molti si lamentano del male e alla fine negano che vi sia un Dio giusto a reggere la storia. Perché Dio permette il male e non interviene subito? Ora a Dio non si chiede perché. O si crede e si accetta il suo mistero, oppure ci si condanna all’assurdo.

Dio c’è e a suo tempo interviene. L’uomo di fede lo sa e attende.

A Dio nulla è impossibile e così anche a chi ha fede.

La vera fede sposta le montagne. In tempi di pestilenze, gli antichi sacerdoti spalancavano le chiese e i fedeli facevano voti e processioni: la liberazione non tardava.

Oggi, le cose sono cambiate: le chiese si svuotano perché mancano i fedeli; si chiudono, perché c’è il virus. Che fine ha fatto la fede?

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