Un ricordo che non ci può portare alla tristezza

Un ricordo che non ci può portare alla tristezza

di Giuliva Di Berardino

IL VANGELO DEL GIORNO COMMENTATO DA UNA TEOLOGA LITURGISTA


Commemorazione dei defunti
Gv 6, 37-40

In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».

Questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Oggi ricordiamo i nostri cari defunti, un ricordo che non ci può portare alla tristezza, ma alla tenerezza e alla riconoscenza per la vita di chi ci ha preceduto.

L’atto di fede che il Vangelo ci propone di compiere oggi è quello di credere nelle parole di Gesù che ci assicura la resurrezione nell’ultimo giorno. Non sappiamo molto sul nostro futuro, il Signore non ha voluto rivelarci più di questo: che non perderà nulla di ciò che il Padre gli ha dato, cioè le nostre vite, che a Lui appartengono grazie al battesimo che abbiamo ricevuto, e poi abbiamo la certezza che per noi, come per i nostri cari, la vita non finisce qui, perché Gesù ci risusciterà nell’ultimo giorno.

Il Signore ci doni oggi la serenità di chi sa sperare, di chi crede nella vita e non si lascia prendere dalla tristezza e dall’angoscia di fronte al ricordo dei defunti. I nostri cari ci sono vicini e vivono in Gesù, per la nostra fede in Lui, non attraverso le nostre afflizioni, le nostre angosce o, peggio ancora, nelle nostre paure.

Deponiamo in Cristo Gesù le nostre lacrime e rivestiamoci della speranza della risurrezione che la Parola di Dio ci promette. Lasciamo che il nostro ricordo sia pieno di gratitudine e segno del nostro affetto, perché questo fa onore alla vita dei nostri cari e noi oggi commemoriamo la morte di tutti i defunti, anche quelli che non vengono più ricordati, anche le vittime di tante guerre che non hanno avuto una degna sepoltura, ma lo facciamo con l’intenzione di onorare la vita e proclamare la sacralità di ogni vita umana, perché il Signore ha detto che chiunque crede in Lui avrà la vita eterna.

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