Quante volte ci sentiamo giudici degli altri…

di Giuliva Di Berardino

IL VANGELO DEL GIORNO COMMENTATO DA UNA TEOLOGA LITURGISTA 

Lc 14, 1-6


Un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo. Ed ecco, davanti a lui vi era un uomo malato di idropisìa. Rivolgendosi ai dottori della Legge e ai farisei, Gesù disse: «È lecito o no guarire di sabato?». Ma essi tacquero. Egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò. Poi disse loro: «Chi di voi, se un figlio o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirerà fuori subito in giorno di sabato?». E non potevano rispondere nulla a queste parole.

Oggi il vangelo ci presenta ancora una guarigione di Gesù fatta in giorno di sabato, nel corso di un banchetto in cui il Maestro si trovava con i farisei e i dottori della legge.

Il miracolo sembra un’iniziativa di Gesù, preceduta e seguita da due domande che intendevano far riflettere i suoi commensali sulla questione della guarigione compiuta in giorno di sabato.

L’evangelista Luca ci fa notare, a conclusione del testo, che i farisei e i dottori non potevano rispondere alle domande di Gesù. Questo vuol dire innanzi tutto che il malato guarito sicuramente doveva stare visibilmente molto male, infatti Luca ci parla della malattia detta anticamente idropisia, che dovrebbe consistere nell’accumulo di liquido sieroso in determinate parti del corpo.

Ma la ragione per cui questi commensali di Gesù non trovarono risposta alle domande poste è sicuramente perché le domande di Gesù avevano fatto riflettere davvero i farisei: alla prima domanda segue infatti il miracolo e alla seconda il silenzio, perché la questione non è più generica, non riguarda la legge in generale, ma interpella personalmente i commensali: «Chi di voi, se un figlio o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirerà fuori subito in giorno di sabato?».

Quante volte ci sentiamo giudici degli altri per cose che non abbiamo mai vissuto noi, e non riflettiamo che magari anche noi, trovandoci in quelle  situazioni avremmo agito nello stesso modo?

Custodiamo nel silenzio oggi questa provocazione che Gesù fa ai farisei, meditiamo anche noi, come questi farisei, nel silenzio e ci accorgeremo che i nostri giudizi, a volte sono solo una perdita di tempo. 

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