Non cediamo alla legge del contraccambio

di Giuliva Di Berardino

IL VANGELO DEL GIORNO COMMENTATO DA UNA TEOLOGA LITURGISTA 

Lc 14, 12-14


In quel tempo, Gesù disse al capo dei farisei che l’aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».

Il Vangelo di oggi ci invita a non cedere alla legge del contraccambio. L’amore fraterno che Gesù ci insegna non è sotto la legge della condivisione, ma della gratuità. Una volta ho partecipato a un incontro sulla persona di Gesù ed era stato invitato a parlare su Gesù un filosofo ebreo, italiano. Mi ha colpito molto che, parlando di Gesù, abbia affermato che Gesù ha prodotto nella cultura ebraica del tempo una specie di “scandalo” e che sicuramente non poteva essere capito. Non perché non fosse in linea con la sua fede ebraica, ma perché nei suoi discorsi e nel suo insegnamento lasciava emergere un amore troppo grande, totalizzante, che avesse la precedenza sulla stessa vita.

Gesù è il Maestro dell’amore totalizzante, che, per dirla con San Paolo, “tutto copre, tutto spera, tutto sopporta” (Cfr. Cor13). Ecco allora il senso profondo di questa parabola che oggi la liturgia ci consegna: non solo non bisogna aspettarsi il contraccambio, ma bisogna agire in modo da non poterlo mai ricevere. Invitare poveri, storpi, zoppi, ciechi è vivere pienamente la gratuità che Gesù ci insegna con tutta la sua vita, è mettere in atto l’insegnamento dell’amore incondizionato, puro. Perché? Gesù lo dice: perché non hanno da ricambiarti. Si tratta di una gioia particolare, nascosta agli occhi della gente, che sicuramente non comprende questo eccesso di gratuità, così come Gesù non è stato compreso. Eppure è proprio questo spreco di inutilità rende evidente lo scandalo dell’amore che ciascun credente è chiamato a vivere. 

Subscribe
Notificami
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments