Un insegnamento importantissimo per il tempo che stiamo vivendo

di Giuliva Di Berardino

IL VANGELO DEL GIORNO COMMENTATO DA UNA TEOLOGA LITURGISTA

Lc 18, 1-8

In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: «In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”. Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”». E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

Nel vangelo di oggi la liturgia ci mostra un insegnamento importantissimo per il tempo che stiamo vivendo: ci insegna come “pregare senza stancarsi”. Per insegnare questo importante pilastro della fede cristiana Gesù ci racconta una parabola che ha per protagonista una vedova, definita come importuna e molesta. Fermiamoci un attimo ad osservarla: questa donna ha una forza nella sua insistenza, e la radice di questa sua forza, non sta nelle sue abilità o nelle sue qualità, ma sta proprio nel chiedere con insistenza la giustizia, che stabilisce la pace. Ecco allora oggi impariamo che, quando non basta far riferimento alla nostra coscienza e alla nostra rettitudine di intenzione, quando ci sono questioni più grandi di noi che non dipendono dalle nostre scelte, possiamo fare come questa donna: pregare con insistenza. Questo atteggiamento spirituale ci mantiene in atteggiamento vigile davanti a Dio e davanti agli uomini, fino alla fine dei tempi. Infatti Gesù non conclude l’episodio, ma pone una domanda aperta che attraverserà i secoli e la storia: “Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?”. Una grande questione, che mette in relazione alla preghiera non solo la vigilanza e la pratica della giustizia, e quindi la pace, ma anche la fine dei tempi, quando il Signore tornerà come Principe della Pace. Allora oggi iniziamo questo giorno pregando con fede una delle preghiere che secondo me è tra le più belle che sono state scritte nella Bibbia, nei primi versetti del Libro del profeta Isaia, al capitolo 62: “Per amore di Sion non tacerò, per amore di Gerusalemme non mi darò pace, finché non sorga come stella la sua giustizia e la sua salvezza non risplenda come lampada. Allora i popoli vedranno la tua giustizia, tutti i re la tua gloria;…Sulle tue mura, Gerusalemme, ho posto sentinelle; per tutto il giorno e tutta la notte non taceranno mai. Voi, che rammentate le promesse al Signore, non prendetevi mai riposo e neppure a lui date riposo, finché non abbia ristabilito Gerusalemme e finché non l’abbia resa il vanto della terra.” Preghiamo, allora, senza stancarci, preghiamo per la pace.

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