Consumismo e relativismo: è lì la causa dei femminicidi

Consumismo e relativismo: è lì la causa dei femminicidi

di Diego Torre 

IL DEPRECATO MASCHILISMO È SINONIMO DI MASCOLINITÀ O DI VIRILITÀ?

Secondo un certa vulgata femminista e politicamente corretta, la colpa dello “tsunami” dei “femminicidi” è della prepotenza mascolina. Già i maschi! Violenti, patriarcali, sostanzialmente tradizionalisti, in fondo fascisti. Fin troppo ovvio! Il testosterone l’hanno soprattutto loro! Quindi, scoperta la causa, risolviamo il problema non solo colpendoli in sede penale, ma castrandoli, almeno culturalmente e psicologicamente. Diciamo che la loro prepotenza è la causa della morte di tante donne e condanniamoli ad un infinito mea culpa sociologico!

Ma … possedere una donna come oggetto di desiderio, violentarla , colpirla, ucciderla se in qualche modo essa vuole svincolarsi dal ruolo di oggetto, … è da uomini maturi, veramente virili, responsabili, cavallereschi, che guardano a qualunque prossimo con il dovuto rispetto, che sanno fondare, mantenere e reggere una famiglia impreziosita da figli? O non è forse da adolescenti (anche a 60 anni suonati), viziati e consumisti, pretendere lo sfruttamento di persone e cose ai fini del proprio piacere? E non è forse da bambini capricciosi giocare finché il giocattolo piace e soddisfa, per distruggerlo quando non risponde alle loro esigenze o non interessa più?

La postmodernità sta educando milioni di persone alla morale consumista e relativista. Cerchiamo lì la causa dei femminicidi e non nella famiglia cosiddetta “patriarcale” dove il marito doveva amare la moglie fino a dare la vita per essa: “Voi, mariti, amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa » (Ef 5,25-26).

Il deprecato maschilismo è sinonimo di mascolinità o di virilità? Già nell’antica Roma si usavano due termini diversi. Homo, deriva da humus, terra; ovvero l’essere umano nella sua generalità. Poi c’è vir, l’essere umano maturo di sesso maschile; da vir deriva virtus, ovvero valore, virtù. Oggi abbiamo tanti uomini (direbbe Sciascia ominicchi o quaquaraqua), ma pochissimi viri; e questo ultimo vocabolo è scomparso nella lingua moderna. E non solo il vocabolo.

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