Hanno custodito la relazione con Dio fino al punto di donare la vita

di Giuliva Di Berardino

IL VANGELO DEL GIORNO COMMENTATO DA UNA TEOLOGA LITURGISTA

Lc 19, 45-48


In quel tempo, Gesù, entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, dicendo loro: «Sta scritto: “La mia casa sarà casa di preghiera”. Voi invece ne avete fatto un covo di ladri». Ogni giorno insegnava nel tempio. I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi del popolo; ma non sapevano che cosa fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo.

Oggi il Vangelo ci mostra l’invito sentito di Gesù di fare della sua casa una casa di preghiera. Poiché la casa di Dio siamo noi, oggi comprendiamo che questo invito è diretto alle nostre persone, perché restiamo il più possibile incontaminati dagli inganni e le illusioni che ci allontanano dalla verità. Gesù infatti, nel testo, scaccia i venditori dal tempio, perché non sopporta che arriviamo a fare della nostra persona, del nostro corpo, dei nostri affetti un commercio. Il criterio che Egli desidera sia a fondamento della vita non è il denaro, il profitto, il guadagno, ma la relazione, soprattutto la relazione con Dio, che è la preghiera.

La liturgia oggi ci fa fare memoria di dei santi Andrea Dung Lac, sacerdote, e compagni, martiri. Con un’unica celebrazione si onorano centodiciassette martiri di varie regioni del Viet Nam, tra i quali otto vescovi, moltissimi sacerdoti e un gran numero di fedeli laici di entrambi i sessi e di ogni condizione ed età, che preferirono tutti patire l’esilio, il carcere, le torture e l’estremo supplizio piuttosto che recare oltraggio alla croce e rinnegare la fede cristiana. L’esempio di questi credenti che hanno custodito la relazione con Dio fino al punto di donare la loro vita, ravvivi nel nostro cuore l’amore per il Signore e soprattutto l’attenzione alla preghiera, all’ascolto della Parola di Dio.

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