La virtù dei forti è la fede che ci aiuta a scacciare paure e disperazioni

di Giuliva Di Berardino

COMMENTO AL VANGELO DEL GIORNO DI UNA TEOLOGA LITURGISTA

Lc 21,29-33

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: «Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno».

Il vangelo di oggi ci permette di fare attenzione ai segni che ci offre la vita, in questo tempo in cui viviamo e, a partire da questa osservazione attenta, rinvigorire la virtù della speranza, che, come si dice in forma popolare, è “la virtù dei forti”, perché fondata sulla fede che scaccia la paura e la disperazione.

Le parole di Gesù, nella parte conclusiva di questo discorso che oggi ascoltiamo nella liturgia, ci invitano a osservare la natura come indicatrice dei segni che ci orientano a ricevere la salvezza di Dio. L’osservazione della natura è sempre stato un criterio di  discernimento per gli uomini e le donne nell’antichità, sicuramente, invece, ai nostri tempi  abbiamo perso questo criterio di discernimento, e proprio per questo forse il discorso di Gesù ci è ancora più utile di quanto possiamo pensare, perché viene a farci prendere coscienza di questa ulteriore mancanza che avvertiamo.

Abbiamo perso la coscienza del fatto che la natura ci inserisce nel ciclo della vita, ci fa da specchio e ci corrisponde, nei nostri modi di vita e nelle abitudini che abbiamo, perfino quelle che possiamo dare per scontato. Questo significa che ciò che Gesù ci comunica in questo contesto, che resta sempre apocalittico, cioè in riferimento alla fine dei tempi, è che un legame stretto tra il rispetto umano, il rispetto della natura e il rispetto di Dio, perché noi non siamo a contatto con delle cose, ma con un complesso mondo vivente che è in stretta relazione con noi, col nostro esistere nel tempo presente, passato e futuro.

Ecco perché oggi il Vangelo per noi è molto prezioso. Esso ci annuncia che solo chi sa accorgersi della vita che lo circonda, chi sa osservare la vita nei particolari, sa anche accorgersi della vicinanza di Dio, di quanto Dio sia vicino ogni giorno. Questo discorso è molto importante perché dal modo in cui percepiamo la vicinanza di Dio impariamo la speranza, che ci fortifica nella fede. Più ci accorgiamo delle piccole cose, più impariamo a vedere dentro le cose, fino a vedere oltre.

Non si tratta di una visione idealizzata, ma di una certa visione profonda della realtà, che è capace di vedere oltre le cose, oltre le apparenze. Alleniamoci allora oggi a osservare ciò che ci circonda in modo diverso, ampio, intelligente, perché la parola intelligenza significa proprio “vedere dentro le cose” .

Alleniamoci a vedere la bellezza che mette in relazione la vita e gli esseri viventi, la bontà di chi ci sta vicino, perché possiamo dilatare lo sguardo per giungere al cuore e  vedere come è vero quello che ci dice il Vangelo: il tempo che ci è dato non è un limite, ma un’opportunità per essere felici e offrire agli altri la possibilità di esserlo insieme a noi.

Gesù ci invita a contemplare nella natura come tutto si trasforma, per poter esprimere sempre meglio la verità profonda che la abita. I germogli sul fico sono un segno evidente che l’estate è ormai vicina, che presto verranno i frutti e che quell’albero potrà offrire in pienezza tutto ciò che può donare di sé. Da questa osservazione Gesù ci insegna che tutto quello che sarà nel futuro è un po’ come quello che succede alla natura. L’espressione “il Regno di Dio è vicino!” è, perciò, un’espressione che dovrebbe rallegrare il cuore di tutti i credenti, perché  questa espressione non significa che non esisterà più quello che c’è adesso, che tutto verrà annullato, ma che tutto ciò che esiste oggi esisterà anche nel futuro, in modo nuovo, in modo vivo e fiorente.

Entriamo nella gioiosa speranza nel nostro futuro e non lasciamoci ingannare dalle apparenze. Preghiamo lo Spirito Santo perché ci aiuti ad avere fiducia, a non cadere nella disperazione e nella tristezza quando pensiamo al nostro futuro, perché una cosa è certa: come siamo nella mani di Dio oggi, così lo saremo per sempre.

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