False valutazioni ed eresie portano fuori strada un’intera comunità

di Padre Giuseppe Tagliareni

RIFLETTIAMO

La figura dell’apostolo è indispensabile per una comunità cristiana. S. Paolo ne fondò molte e con tutte cercava di mantenere il legame anche da lontano, con lettere e l’invio di messaggeri.

Così cercava di completare la loro formazione nel la fede, di avvisare dei pericoli costituiti da falsi apostoli, di correggere errori, di ricomporre divisioni e dissidi.

Suo scopo è mantenerli integri nella fede e uniti nella carità, per poter cooperare alla diffusione del Vangelo ai pagani ed essere pronti alla venuta del Signore nella gloria.

Scrive ai Filippesi: “Prego che la vostra carità cresca sempre più in conoscenza e in pieno discernimento, perché possiate distinguere ciò che è meglio ed essere integri e irreprensibili per il giorno di Cristo” (Fil 1,9-10).

Egli, come un pastore per il suo gregge, li porta nel cuore e non gli sembra l’ora di rivederli e di confermarli nella fede. La conoscenza di Cristo deve accrescersi ed il sano discernimento stabilirsi.

False valutazioni ed eresie portano fuori strada un’intera comunità e un Vescovo non deve permetterlo.

“È lecito o no guarire di sabato?”, chiede Gesù ai suoi interlocutori. Ma essi tacciono, legati al formalismo della legge mosaica e pronti ad accusarlo se osa operare. Ma Gesù non teme e guarisce i malati anche di sabato. Il bene dunque, va fatto, perché la prima legge è la carità.

L’ipocrisia spesso non fa vedere il bisogno altrui e urla se qualcuno osa intervenire.

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