Le forze anticristiane si sono coalizzate…

di Padre Giuseppe Tagliareni

RIFLETTIAMO

Innamoratodi Gesù, Paolo è pronto a morire per lui. Fatto prigioniero, non sa come gli finirà. Tuttavia, sa che non ha altro motivo di vivere, che annunziare Cristo, morto e risorto per noi. “Per me infatti il vivere è Cristo e il morire un guadagno” (Fil 1,21).

La morte non gli fa paura, perché lo introdurrebbe alla visione beatifica del Signore. Ma ora, anche se in catene, vede ancora necessaria la sua presenza tra i discepoli, per completarne la formazione e metterli in guardia dai falsi apostoli: quelli che annunziano Cristo per invidia o rivalità e senza alcun mandato. Anche oggi è così e c’è confusione e divisione nella Chiesa.

La sana dottrina a volte è oscurata e ci sono pastori che propagandano altre idee, che non sono di Cristo.

Le forze anticristiane si sono coalizzate e propugnano una salvezza mondana per tutta l’umanità, afflitta da enormi problemi: le guerre, le pandemie, la povertà, il riscaldamento globale, le migrazioni di massa, l’inquinamento. La chiave di questa “salvezza” non sarebbe Cristo, ma la “fratellanza universale”.

Il desiderio di avere il primo posto ci spinge a scavalcare gli altri, che possono avere più titoli per meritare quel posto.

L’eccessiva stima di sé è un male, perché inevitabilmente crea ingiustizie e rivalità. Non ci conviene, “Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato”. Ad essere umili ci si guadagna sempre, specie presso Dio.

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