Il governo Meloni respinge l’ideologia woke

A cura della Redazione 

UNA MODIFICA ALLE NORME PER TUTELARE L’IDENTITÀ NAZIONALE

L’ideologia woke, cioè la riscrittura, revisione e cancellazione di autori e testi che fanno parte del patrimonio culturale occidentale, è un rischio per la libertà di pensiero e di espressione e anche per la salvaguardia di quelle identità culturali che costituiscono una ricchezza e un argine al livellamento.

Fin dal suo insediamento il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha individuato nella mania Woke un pericolo per la società ed ora,

Con il nuovo “Tusmar”, il Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici, si avrà una legge che disciplina le funzioni di
regolamentazione, di vigilanza e sanzionatorie per quanto riguarda radio, televisioni e piattaforme digitali. In una parola: tutti i media audiovisivi.

Il testo del Tusmar, che viene periodicamente aggiornato in base alle norme europee in materia, era stato modificato l’ultima volta nel 2021. Ma ora, appunto, il governo Meloni ha pronto un testo aggiornato, che prossimamente verrà pubblicato in Gazzetta ufficiale.

In questo testo aggiornato si trova un riferimento al contrasto alla cancel culture. In particolare all’articolo 4, quello
che stabilisce i «princìpi generali» della normativa, si parla di “contrasto alla tendenza contemporanea di distruggere o comunque ridimensionare gli elementi o simboli della storia e della tradizione della Nazione (cancel culture)”.

Si tratta di un impegno, fortemente perorato dal ministro Sangiuliano, per rendere più problematici gli sbianchettamenti di natura ideologica che imperversano nell’area anglosassone e che anche in Italia trovano (purtroppo) ferventi seguaci.

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