George Soros è sopravvissuto all’Olocausto ma è anche disgregatore seriale delle società occidentali

di LORENZO CAPELLINI MION

UNA RIFLESSIONE SULL’OLIGARCA SOROS

Più volte sui giornali George Soros viene definito “mecenate sopravvissuto all’Olocausto”. E così anche oggi ho ripassato mentalmente la storia giovanile di questo apolide amorale che sì sopravvisse all’Olocausto, fingendo di essere cattolico, ma al fianco di un uomo deputato al sequestro dei beni degli ebrei di Budapest destinati ai campi di sterminio.

E quel ragazzo, ora squalo della finanza, sfruttatore di Paesi in via di sviluppo e disgregatore seriale delle società occidentali, all’epoca sapeva già distinguere il bene dal male; per sua stessa ammissione fu in quel contesto che si formò il carattere.

E questo lo intenderebbero come sopravvivere alla Shoah, partecipandovi. Sono cresciuto considerando gente come Soros dei collaborazionisti ma per questo giornalismo in malafede il nazista sarebbe Orban. E non possono non sapere, così anche oggi ho pensato di quanto siano senza vergogna.

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