La nostra vita è un dono puro

La nostra vita è un dono puro

di Giuliva Di Berardino 

IL VANGELO DEL GIORNO COMMENTATO DA UNA TEOLOGA LITURGISTA 

Domenica 28 gennaio 2024- IV domenica del Tempo Ordinario 

Mc 1, 21-28


In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafàrnao,] insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: “Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!”. E Gesù gli ordinò severamente: “Taci! Esci da lui!”. E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: “Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!”. La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.

Il vangelo di questa quarta domenica del tempo ordinario, pone l’attenzione sull’insegnamento di Gesù. Si dice che è un insegnamento nuovo, mai udito prima. Forse perché Gesù diceva cose nuove? No. Gesù era un rabbino ebreo, però non aveva le caratteristiche proprie di un normale rabbino.

Del resto nell’Ebraismo è permessa ai rabbini una certa originalità nel loro insegnamento, e l’originalità di Gesù era sia nel fatto che il suo era un insegnamento itinerante, per cui il maestro insegnava non solo nelle sinagoghe, ma anche sulle strade, in modo da poter raggiungere i più poveri e gli emarginati. Ma l’altra caratteristica di distinzione del Maestro rispetto agli altri rabbi, caratteristica su cui insistono i vangeli, è proprio l’autorità dell’insegnamento di Gesù.

Autorità è un termine che in latino conserva un legame con la parola “auctor” che significa “autore”. In ogni suo gesto e in ogni sua parola, dunque, l’insegnamento di Gesù riconduceva all’Autore di tutto, dando un senso a tutto ciò che Egli spiegava, in riferimento a Dio Padre. E la sua autorità si manifestava anche con gli spiriti impuri, come nel caso del vangelo di oggi, in cui è descritta la meraviglia di tutti con questa osservazione interessante: “comanda perfino agli spiriti impuri e gli obbediscono”.

Nessuno prima d’ora aveva comandato gli spiriti impuri, Gesù invece si manifesta con autorità e rimanda gli spiriti impuri all’Autore di tutte le cose, perché Dio non ha mai desiderato per le sue creature l’impurità e la corruzione! E oggi anche ogni credente cristiano, grazie alla fede in Gesù e al sacramento del battesimo, riceve la stessa autorità di Gesù sugli spiriti impuri e su ogni egoismo che ci porta al male dell’altro. Sì, perché grazie alla luce di Cristo che risplende in noi attraverso la fede, possiamo essere puri, cioè non mescolati col male. Gesù ci dona questa forza, questa virtù di restare puri anche se siamo immersi in acque inquinate.

Figuriamoci, perfino tutto ciò che mangiamo è inquinato! Tutto ciò che toccano e percepiscono i nostri sensi è inquinato: questo lo sappiamo bene! ma per la fede noi possiamo restare puri nel cuore perché riceviamo lo Spirito Santo che agisce in noi e ci purifica “dal di dentro” e ci rende luce del mondo. Con gioia, dunque, partecipiamo alla messa insieme agli altri fratelli di fede cristiana in questa domenica: loro ci testimoniano che la nostra vita è un dono puro, che è bella così com’è, senza aggiungere altro!

Riunirsi per onorare e lodare, ringraziare e adorare Dio è una delle azioni più autentiche dell’umano, perché è pura gratuità, è atto di purezza. Non ci si riunisce per comprare delle cose, neppure per sostenere un’idea o un progetto politico o economico. Si sta insieme per un tempo di pura gratuità, di pura fraternità. Viviamo questo giorno nella gioia di osservare l’insegnamento di Gesù e lasciamoci insegnare dalla sua autorità.

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