Ecco perché è opportuno rifondare la Democrazia Cristiana

di Totò Cuffaro*

SULL’OPPORTUNITÀ O MENO DI RIFONDARE LA DEMOCRAZIA CRISTIANA: PARLA IL SEGRETARIO NAZIONALE CUFFARO

Da qualche tempo si discute pubblicamente sull’opportunità o meno di rifondare la Democrazia Cristiana e si sono levate anche autorevoli voci critiche al riguardo, voci che ho ascoltato con la dovuta attenzione che merita qualunque riflessione su tale dibattito.

Io ritengo che i numerosi cristiani che affollano la silenziosa maggioranza degli astenuti e che non trovano una propria rappresentanza all’interno degli attuali partiti, abbiano il diritto di trovare un riferimento che risponda alle sue aspettative.

Si potrebbero dire molte cose in proposito, ma ritengo che la migliore sia far conoscere la “carta d’identità” del movimento politico fondato col contribuito di tanti amici. Si tratta di un documento che non si limita ad indicare i principi, i valori e gli ideali cui si ispira il partito, ma traccia altresì una chiara linea di prospettiva politica per il futuro. È quindi per me un onore e una grande gioia poter condividere all’opinione pubblica questo fondamentale documento identificativo, frutto del lavoro comune delle diverse anime, sensibilità ed intelligenze del nostro partito.

CARTA D’IDENTITÁ DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA

L’azione politica del partito Democrazia Cristiana trae la sua forza ispiratrice dai principi, valori e ideali contenuti nel manifesto redatto dalla commissione provvisoria del Partito Popolare Italiano il 18 gennaio 1919, noto come Appello ai Liberi e Forti, ispirato da don Luigi Sturzo; nel Programma Politico dello stesso Partito Popolare sturziano;  nel documento programmatico noto come Codice di Camaldoli; nel Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa.

La Democrazia Cristiana, riconosce innanzitutto la preminenza della funzione della famiglia naturale, fondata sul matrimonio tra un uomo ed una donna, quale elemento fondamentale e insostituibile per la vita della società, e soggetto sociale di primario riferimento per la politica, così come riconosce la necessità di una tutela pubblica della natalità e della maternità.

La Democrazia Cristiana riconosce, promuove e valorizza una piena ed un’autentica libertà educativa, con particolare attenzione all’esperienza delle scuole paritarie, private e parentali, in piena attuazione del principio sancito dall’art.26, terzo comma, della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.

La Democrazia Cristiana afferma il valore sacro ed intangibile della vita di ogni essere umano, specialmente se debole, innocente, indifeso e non ancora nato, dal suo concepimento fino alla morte naturale, nella piena consapevolezza che sul riconoscimento di tale diritto si fonda l’umana convivenza e la stessa comunità politica, mentre respinge in maniera ferma e risoluta ogni forma di annichilimento della dignità umana attraverso un uso distorto delle conoscenze scientifiche e dei progressi tecnologici, come nel caso del cosiddetto “utero in affitto”, della clonazione di cellule, dell’utilizzo di feti abortiti, o di qualunque altra forma di manipolazione genetica.

La Democrazia Cristiana ribadisce l’importanza di una piena e corretta applicazione di tutti i principi iscritti nel diritto naturale, riconoscendo al contempo il rilievo sociale della dimensione pubblica della fede cristiana e difendendo il diritto all’obiezione di coscienza rispetto a qualsiasi disposizione, normativa o provvedimento d’autorità che possa direttamente o indirettamente integrare una violazione della legge naturale.

La Democrazia Cristiana si richiama al concetto di bene comune, inteso quale insieme di quelle condizioni della vita sociale che permettono sia alle collettività sia ai singoli membri di raggiungere la propria perfezione più pienamente e più celermente.

La Democrazia Cristiana riconosce il principio che lo Stato debba essere giustamente laico ma non ateo, e rifiuta l’idea che lo Stato possa essere origine e fonte di tutti i diritti.

La Democrazia Cristiana riconosce che la libertà è nell’uomo segno altissimo dell’immagine divina e, di conseguenza, segno della sublime dignità di ogni persona umana, la quale ha il diritto naturale di essere riconosciuta come un essere libero e responsabile.

La Democrazia Cristiana riconosce che un’autentica democrazia è possibile soltanto in uno Stato di diritto e sulla base di una retta concezione della persona umana. 

La Democrazia Cristiana riconosce che la partecipazione alla vita comunitaria rappresenta uno dei pilastri di tutti gli ordinamenti democratici, oltre che una delle maggiori garanzie di permanenza della democrazia.

La Democrazia Cristiana riconosce la necessità di istituire un sistema elettorale che garantisca al cittadino la libera scelta della lista e delle persone, con rappresentanza proporzionale per ribadire il valore del dialogo tra partiti, del confronto programmatico, della conciliazione di interessi per un governo orientato al bene comune, e ribadisce la necessità dell’attuazione dell’art. 49 della Costituzione sullo status giuridico dei partiti.

La Democrazia Cristiana si riconosce nella prospettiva istituzionale delineata dalla visione autonomista e autenticamente federalista di don Luigi Sturzo, in contrapposizione con la concezione, che la Storia sta dimostrando fallimentare, di uno Stato centralista e accentratore.

La Democrazia Cristiana riconosce, promuove e valorizza il principio di sussidiarietà, declinato in tutti gli ambiti in cui la sua applicazione risponda a giustizia morale cristiana, specialmente in campo sociale, economico, ed istituzionale.

La Democrazia Cristiana si oppone ad ogni forma di colonizzazione ideologica proveniente da altre culture, e rifiuta qualunque forma di decostruzione della persona umana, a cominciare dalla esiziale e nefasta ideologia gender.

La Democrazia Cristiana si riconosce in una politica che sappia guardare con particolare attenzione le necessità delle fasce più deboli della società, come gli anziani, le madri in difficoltà, i minori, i soggetti diversamente abili, i nuovi poveri, i disoccupati.

La Democrazia Cristiana  si oppone all’idea che siano la finanza e la moneta a governare il mondo e riconosce l’importanza di attuare politiche volte ad arginare l’avida logica del mero profitto e della speculazione.

La Democrazia Cristiana riconosce la necessità di una equa ridistribuzione di ricchezza tra le diverse aree del pianeta, nell’ottica di assicurare una sana globalizzazione nella solidarietà, incentivando l’accesso al mercato internazionale dei Paesi segnati da povertà e sottosviluppo,

La Democrazia Cristiana riconosce l’immigrazione come una possibile risorsa, anziché un ostacolo per lo sviluppo, quando la regolamentazione dei flussi migratori sia realizzata secondo criteri di equità e di equilibrio, tali da consentire che gli inserimenti avvengano con le garanzie richieste dalla dignità della persona umana, che non si diffonda la tentazione di sfruttare la manodopera straniera, e che gli immigrati siano aiutati, insieme alle loro famiglie, ad integrarsi nella vita sociale.

La Democrazia Cristiana riconosce la intrinseca dimensione sociale del lavoro dell’uomo, che oltre ad essere un diritto costituzionalmente riconosciuto è anche un obbligo cioè un dovere dell’uomo, in relazione al prossimo, che è in primo luogo la propria famiglia, ma anche la società, alla quale si appartiene.

La Democrazia Cristiana riconosce che il rapporto tra lavoro e capitale trova espressione anche attraverso la partecipazione dei lavoratori alla proprietà, alla sua gestione, ai suoi frutti.

La Democrazia Cristiana riconosce che il libero mercato è un’istituzione socialmente importante per la sua capacità di garantire risultati efficienti nella produzione di beni e servizi e uno lo sviluppo economico, in condizioni di una giusta e sana concorrenza.

La Democrazia Cristiana riconosce l’importanza del ruolo dei corpi intermedi, ritenendo che il sistema economico-sociale debba essere caratterizzato dalla compresenza di azione pubblica e privata, inclusa l’azione privata senza finalità di lucro,

La Democrazia Cristiana riconosce la necessità di tutelare l’ambiente, a condizione che esso non si assolutizzi e non si sovrapponga in dignità alla stessa persona umana. 

La Democrazia Cristiana crede in una finanza pubblica che sia capace di proporsi come strumento di sviluppo e di solidarietà, attraverso un’imposizione di tributi che possa davvero definirsi equa e razionale.

La Democrazia Cristiana crede in una giustizia che garantisca tempi ragionevoli di giudizio, che sia rispettosa della dignità e dei diritti della persona umana, che consideri la pena per la sua funzione rieducativa e di reinserimento nella società delle persone condannate, che escluda il ricorso ad una detenzione motivata soltanto dal tentativo di ottenere notizie significative per il processo, e in cui i magistrati siano tenuti a un doveroso riserbo nello svolgimento delle loro inchieste.

La Democrazia Cristiana riconosce la pace come valore e dovere universale, e ribadisce la necessità di operare per il raggiungimento dell’obbiettivo futuro di un disarmo generale, equilibrato e controllato.

La Democrazia Cristiana crede in un’Europa capace di riconoscere la propria identità nelle radici cristiane che hanno largamente concorso a costruire la civiltà occidentale; un’Europa capace di rispettare la sovranità dei singoli stati membri, con particolare riguardo alla loro identità culturale, storica e religiosa; un’Europa finalmente libera dalla burocrazia asfissiante e dall’avidità finanziaria, libera dalle pressioni dei poteri forti e delle consorterie massoniche, libera dalla ferrea logica del positivismo giuridico, libera dalle indebite influenze delle lobby multinazionali, libera dalla perniciosa ideologia del “politicamente corretto”, libera da ogni forma di risentimento anticristiano, libera dalla prospettiva del multiculturalismo scriteriato, del “neutralismo valoriale” e del laicismo anticlericale che pretendono un’Europa senza identità e senza Dio. 

La Democrazia Cristiana si concepisce come un partico libero, aperto, plurale e democratico, composto da uomini e donne capaci di trasformarsi in soggetti incidenti nella realtà, animati dal generoso desiderio di mettere i propri talenti a disposizione di un progetto comune e condiviso: una compagnia di uomini e donne capaci di trasformare la società in un’autentica comunità.

 

 

* Segretario nazionale
Democrazia Cristiana

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